Donne. De Girolamo: "Autorevolezza non sta nelle desinenze"

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De Girolamo - Convegno Fiuggi De Girolamo - Convegno Fiuggi

“Quando raggiungeremo gli standard del nord Europa potremmo affermare di essere un paese ancora più civile”.

"Fino a quando ci continueranno ad esserci dibattiti dal titolo ‘donne protagoniste’ la ghettizzazione del ruolo della donna e' garantito”. Parole pronunciate da Nunzia De Girolamo, deputata di Forza Italia, nel corso del suo intervento alla kermesse "L'Italia e l'Europa che vogliamo" organizzata dal presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani a Fiuggi e che proseguirà fino a Domenica.

“C'è da constare – ha aggiunto la deputata sannita – che le donne sono ancora vittime di determinati atteggiamenti maschilisti; posta la preventiva importanza del dibattito e del dialogo, va però sottolineato senza remore e con pochi giri di parole, che la cultura del Paese la si cambia con i fatti. È evidente a tutti come il tempo per le slide, le promesse, le analisi e le rivendicazioni sterili sia ormai al capolinea. L'autorevolezza di una donna non sta nelle desinenze: lo dico con piena convinzione e senza volontà di animare inutili polemiche nei confronti della presidente Boldrini che, tra le altre cose, nutre della mia stima. Vi è però – ha proseguito l'esponente azzurra – l'impellente necessità di superare lo steccato delle ideologie e delle appartenenze politiche, che anche nel recente passato non ha agevolato l'avvio di un dibattito serio e proficuo, per condurre battaglie che portino, finalmente, a risultati concreti".

"Proprio quella concretezza che gli italiani spesso ci chiedono: primi 3 anni di vita di un figlio, ad esempio, lo Stato non c’è e non contribuisce ad agevolare la conciliazione lavoro/famiglia. Così come dovremmo ragionare anche sulla necessità di concedere asili nido gratis a tutti. Gesti concreti – ha aggiunto – oltre gli slogan di facciata: lavoriamo insieme per raggiungere obiettivi come quello appena posto, solo così potremmo dire, con orgoglio, di saper rappresentare le mamme e le nonne d'Italia. Quando combatteremo per ottenere formule super flessibili in tutte le aziende avremo contribuito a cambiare il ruolo delle donne nel paese".

"Quando raggiungeremo gli standard del nord Europa – ha concluso – potremmo affermare di essere un paese ancora più civile. Senza ipocrisia, dobbiamo constatare che ad oggi siamo nei titoli dei convegni, ma nella vita vera delle donne che lavorano, fanno la spesa, assistono gli anziani, curano i figli e governano la casa non entriamo in maniera incisiva". 



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