Durazzano. Il consigliere Francesco Marciano sulla Tasi

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Dopo il consiglio comunale di ieri a Durazzano, è intervenuto Francesco Marciano, consigliere comunale con delega bilancio, programmazione economica e tributi sulla Tasi. “A partire dal 2001 si è avviato in Italia un processo di assegnazione di maggiori funzioni e poteri agli Enti locali in conformità a quanto disposto e voluto dalla Costituente del 1946 che disegnò un’Italia istituzionalmente federale. Nella prima parte di questo processo di riforma abbiamo avuto una progressiva e crescente assegnazione di poteri e funzioni amministrative e di governo del territorio agli enti locali. Esaurita questa fase, da due anni si è avviato il secondo step di federalizzazione dell’Italia che riguarda l’assetto tributario degli Enti Locali. L’ultimo tassello di questo puzzle è rappresentato dalla istituzione della IUC, Imposta Unica Comunale, introdotta nel nostro ordinamento dalla legge di stabilità del 2014 (la legge 147/2013), formata da 3 sottoimposte: l’IMU (già presente dal 2012 come forma impositiva autonoma degli Enti locali), la TASI (che dal 2014 è entrata in vigore) e la TARI (che va a sostituire la precedente TARSU-TARES). “La TASI – ha sottolineato nella relazione Marciano - è il Tributo attraverso il quale i Comuni devono trovare copertura per sostenere il costo relativo ai Servizi che l’ente offre ai propri cittadini e di cui, però, non se ne conosce, ecco perché indivisibili, l’entità e l’intensità entro cui ogni singolo soggetto ne usufruisce. Partendo da una premessa che vuole essere anche una denuncia della pratica antifederalista adottata dal legislatore nazionale ed ispirata dal centralismo insito nella politica di Roma, secondo la quale sul tema dei Tributi Locali ai Comuni, al di là degli annunci televisivi, è lasciata discrezionalità decisionale solo sulle aliquote che vengono decise ed influenzate dai tagli imposti a livello nazionale. Per questo, la maggioranza del Comune di Durazzano prima di fissare le aliquote da applicare, ha tenuto conto di alcuni elementi. In primis lo stato centrale ha tagliato il Fondo di Solidarietà Comunale, fondo attraverso il quale vengono veicolati i trasferimenti statali agli Enti Locali, di 272.941,52 euro; di questi, circa 88.750,35 euro li dovremmo recuperare tramite la TASI e 184.191,17 euro tramite l’IMU di competenza dello Stato che nel 2014 verrà versato alle casse comunali; l’obiettivo del Patto di Stabilità è aumentato di 71mila euro passando da 124mila a 195mila euro; il contributo una tantum di 56mila euro versato dallo Stato Centrale nel 2013 per il mancato incasso dell’IMU sulla prima casa non è stato riconfermato per il 2014; sommando, quindi, i tre punti precedenti e considerando come valido che nel 2014 il comune di Durazzano avrà un extra gettito IMU di 184.191,17 euro, i tagli netti che il Comune ha subito sono pari a circa 216mila euro. Ancora, i 126mila euro verranno coperti da tagli e risparmi di spesa già individuati dagli ottimi componenti dell’ufficio di ragioneria del Comune, altri 90mila euro dovranno essere reperiti tramite la TASI ed altri risparmi di spesa. Vista la difficoltà economica che anche le famiglie durazzanesi stanno attraversando e considerato il peso delle imposte ed oneri vari gravanti sulle imprese, tenuto conto che dei Servizi Indivisibili ne usufruiscono tutti i cittadini, si è deciso di tassare le sole prime case o abitazioni principali non gravate, oggi, da alcuna imposta patrimoniale. La convenienza a perseguire questa, seppur impopolare, scelta trova fondamento in due ragioni, il principio della giustizia sociale, secondo il quale il peso tributario deve gravare in proporzione alla propria ricchezza che viene salvaguardato dal fatto che la rendita dell’abitazione varia al variare della dimensione dell’abitazione stessa. Così facendo, si otterrà che le famiglie meno abbienti, aventi normalmente una casa più piccola, pagheranno di meno rispetto a quelle benestanti. Inoltre, tutti i 775 nuclei familiari presenti a Durazzano avranno un’abitazione in cui vivono e che hanno dichiarato come prima casa, così che nessuno venga escluso dal pagamento. Pertanto, considerando che il gettito atteso dalla TASI è di circa 78mila euro supportati dagli strumenti posti a disposizione degli Enti Locali dal Ministero dell’Economia, si propone di fissare un’aliquota TASI del 1,9% sull’abitazione principale e un’aliquota dello 0% su tutte le altre categorie catastali tassabili per legge. In conclusione – ha continuato Marciano - l’imposta lorda media TASI pagata da ogni nucleo familiare è più bassa di circa 40 euro rispetto a quanto si pagava quando era presente l’IMU sulla prima casa (2012). Ciò non in virtù di una differente aliquota in quanto, da simulazioni effettuate su dati ministeriali, infatti, ad aliquota TASI massima (2,5 %) i nuclei familiari si troverebbero a pagare in media la stessa cifra media calcolata al lordo delle detrazioni con aliquota IMU prima casa al 4 %, ma è frutto di una scelta di politica fiscale che ha come dogma il richiedere ai cittadini il minimo possibile in termini di tributi locali; i costi relativi ai Servizi Indivisibili sono pari a 281.090 euro e che, quindi, i cittadini tramite la TASI copriranno solo il 28% e non il 100% dell’intera spesa. Questo è possibile grazie alla responsabile gestione politica del Bilancio Comunale da parte di una maggioranza che decide di tagliare spese inutili o di contenere la spesa di alcuni capitoli anche attirandosi addosso le critiche di parte della popolazione, pur di non gravare ulteriormente sul già esiguo bilancio familiare dei suoi concittadini. E’, però, anche merito del nostro ufficio di Ragioneria che si compone di eccellenti dipendenti i quali riescono a supportare egregiamente questa maggioranza nelle sue scelte politico-amministrative”.



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