Benevento e l'emergenza lavoro: Due operai ex consorzi salgono su una gru

11:23:1 3285 stampa questo articolo

"Appesi" e a passeggio fuori dal cestello della gru che è posizionata all'interno del cantiere del costruendo Museo della Cultura, in piazza Duomo a Benevento. Questa la "pericolosa" e clamorosa protesta di due lavoratori ex consorzi sanniti che, da stamattina, hanno inscenato una nuova forma di contestazione, in attesa di risposte concrete visto che da 25 mesi sono a corto di stipendio. I due lavoratori, supportati nella protesta da un altro gruppo, hanno scavalcato la recinzione del cantiere per arrampicarsi fino alla cima della gru, a cinquanta metri di altezza. Subito si sono allertati gli uomini della Digos e della Questura, i carabinieri, quelli del 118 ed i Vigili del Fuoco che hanno provato a montare il pallone aereostatico sul tetto del palazzo in costruzione senza riuscirvi. Verso le 13, di concerto con la Polizia Municipale, si è deciso di chiudere al traffico via Ennio Goduti per sistemare sulla strada la copertura di sicurezza dei Caschi Rossi, anche perchè uno dei due protestanti si è vistosamente allontanato dal cestello della gru. Preoccupazione e tensione, mentre il traffico veicolare è andato in tilt per diverso tempo. Sul posto anche alcuni addetti dell'Amts, per comunicare agli autisti percorsi alternativi a via Goduti. Nei pressi del cantiere i protestanti hanno affisso uno striscione: "I lavoratori dei consorzi di Benevento senza lavoro e senza stipendio da 25 mesi chiedono giustizia e dignità", poi un altro a margine della strada che recitava "Reddito, casa, dignità, lavoratori in lotta".

FONDATO NUOVO COMITATO: 'LOTTEREMO IN OGNI MODO, COINVOLGEREMO LA CITTA'
Stavolta però i manifestanti intendono andare fino in fondo, anche se questa di stamattina non è affatto la prima protesta clamorosa riguardante la drammatica vicenda dei 124 lavoratori ex consorzi: "La crisi, il malgoverno e lo sfruttamento sempre più barbaro stanno creando un vero e proprio esercito di emarginati sociali - si legge nel volantino del Comitato Autonomo di Lotta Antagonista per il Lavoro, la Casa e la dignità sociale - A questa triste condizione di degrado ci opporremo con forza, lotteremo per restare umani, per conservare dignità e diritti. Il lavoro e l'abitazione sono nostri dirittti inalienabili per soddisfare i bisogni primari quotidiani di tutta la famiglia e per questi comprensibili e normali motivi lotteremo in ogni modo - si legge nella nota - creando grandi problemi in ogni luogo, occuperemo non solo i palazzi pubblici ma tutta la città di Benevento sarà coinvolta, occupando anche sedi sindacali e luoghi di culto". E poi: "Ci stanno trattando come le bestie, non abbiamo più nulla da perdere".
Una vertenza lunghissima quella dei lavoratori ex consorzi. Le proteste vistose e clamorose ormai sono diventate un vero e proprio elenco negli ultimi due anni: occupate simbolicamente dal gruppo diversi palazzi pubblici, come Palazzo Mosti, la Rocca dei Rettori, uffici regionali, sedi di partiti politici ma anche strade cittadine (molto ricorrente la protesta tramite il "soft walking") e tetti di palazzi, antenne (due anni fa l'occupazione dell'antenna del Marsec in villa dei Papi), presidi nei pressi del Palazzo del Governo e lavoratori incatenati ai cancelli delle discariche (come accadde a Piano Borea). In quasi tre anni la politica non è mai riuscita a risolvere la questione, difficilissima dal punto di vista burocratico, e ne sono nate frizioni tra lavoratori e sindacati, tra lavoratori e politici, tra lavoratori ed amministratori. L'unica piccola "illusione" è stato un progetto regionale che vedeva l'impiego degli operai dei disciolti consorzi presso i comuni sanniti impegnati nella raccolta differenziata: anche questo palliativo si è trasformato in un flop, con i 124 lavoratori che non hanno neppure incassato tutte le mensilità previste dal progetto sponsorizzato dall'assessore regionale Severino Nappi.

Gaetano Vessichelli



commenti presenti 3 » LEGGI


Articolo di Lavoro / Commenti