Eolico della discordia: la Regione e la Edison SPA triplicano l'impatto

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Nostro servizio - È la storia infinita del parco eolico di San Giorgio la Molara. Del disaccordo della popolazione, del Comune e della Provincia di Benevento e di altre agenzie sulla decisione della Regione di ammodernarlo. In realtà, è un ampliamento e il piano prevede finanche l'esproprio di parti d'immobile del Comune. La vicenda parte dal 2005. Il Quaderno ve la racconta.

“Noi e i cittadini siamo per l'energia pulita, la difesa del territorio e della legalità - ha dichiarato il sindaco Luigi Antonio Vella -". Il comitato Sì Eolico Legale Subito ha deciso di costruire “una casetta dimostrativa in contrada Piano Chiagnoloferro per provare le palesi e gravi violazioni della distanza legale delle pale eoliche dalle strade comunali e vicinali di uso pubblico - come si legge nel manifesto del comitato -, con invasione di servitù aerea delle stesse”.

Una violazione non provata per il Tar che ha respinto il ricorso del Comune. Nel 2005, la “Edison Energie Speciali SPA ha chiesto alla Regione di poter ampliare il preesistente impianto eolico. Secondo Vella, l'ambizioso progetto prevede la dismissione degli originari 20 aerogeneratori di piccola taglia della potenza di 500 KW e l'installazione, sulla medesima area e su quella circostante, di pale grandi della potenza di 3000 KW”. Nel 2007, la Edison ha attivato la procedura di valutazione di impatto ambientale. Vella sottolinea che “la denominazione adottata sia stata di repowering, ma essa presuppone solo un intervento di ammodernamento e nella medesima area del preesistente impianto” e non in una superficie tripla. “Il repowering ha comportato, tra l'altro, l'attivazione di un più celere iter istruttorio - continua il sindaco -. All'OK della Regione Campania, ha fatto seguito, nel 2008, la Conferenza dei Servizi per il rilascio del titolo unico. In essa Comune di S. Giorgio e Provincia di Benevento hanno espresso il proprio dissenso. “Il Comune, infatti, in linea con altre delibere della Giunta Regionale (1955/2006), aveva escluso ulteriori campi eolici: l'ampliamento, dunque, sarebbe stato assentibile solo parzialmente e dei 18 aerogeneratori proposti sarebbero stati ammissibili solo 10 impianti".

Ma il dissenso del Comune è volto anche a preservare, “sul piano produttivo, le altre aree agricole, esterne al campo eolico preesistente, destinate al pascolo di specie bovina protetta (razza marchigiana con marchio di qualità i.g.p.)”. La provincia, dal canto suo, ha dichiarato incompatibile l'intervento di repowering con il Pea (piano energetico ambientale della provincia di benevento). Ma entrambe le obiezioni sono state ignorate dalla Regione Campania che "ha rilasciato in favore della Edison l'autorizzazione per la costruzione dell'impianto, per una superficie pari al triplo di quella originariamente occupata, come da istanza iniziale”. Per di più, “a sorpresa, i provvedimenti autorizzativi non obbligano la società a dismettere gli impianti preesistenti ed è previsto anche l'esproprio di strade comunali e vicinali di uso pubblico”.

Il sindaco di San Giorgio, nel documento, osserva, inoltre, che “i decreti regionali di autorizzazione e quelli di esproprio non tengono conto delle fasce di rispetto dalle strade, né hanno mai acquisito il parere dei Vigili del Fuoco in merito alla sicurezza, alla salute pubblica e alla regolarità della circolazione stradale. Giova ricordare, che i Vigili del Fuoco sono l'amministrazione preposta alla tutela della pubblica incolumità - continua nel documento -. Alcuni aerogeneratori, infatti, ricadendo ad una distanza inferiore a 20 metri ed avendo un raggio rotorio pari a circa 45 metri, nella fase di esercizio, sorvolerebbero le strade comunali e vicinali di uso pubblico ad un'altezza di circa 20 metri, creando così, in tutta evidenza, una servitù aerea estremamente pericolosa. Perché non si è voluto considerare da parte dell'odierno soggetto espropriante il possibile distacco fortuito delle pale o di altri frammenti? E si è consapevoli della abituale rigidità dell'inverno sannita e delle ulteriori gravi conseguenze derivanti dal ghiaccio, che si può formare e staccare da componenti che sovrastano le strade e il transito pubblico di uomini, veicoli ed armenti?"
Mariangela Zoe Cocchiaro



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