Europee, De Girolamo: 'Cinquemila voti nel Sannio o lascio la politica' e rivolta a Pepe: 'Se ne deve andare'

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"Se non prendiamo almeno cinquemila voti nel Sannio alle prossime europee, lascio la politica". Parola di Nunzia De Girolamo, oggi a Benevento, per la prima volta in veste ufficiale e da 'padrona di casa' nella sede del Nuovo centrodestra, dopo le note vicende che hanno fatto balzare la Asl locale sulle cronache nazionali.
E' affiancata dall'assessore regionale Severino Nappi, dall'europarlamentare Erminia Mazzoni, dal coordinatore regionale Gioacchino Alfano e da quello locale Gianvito Bello, neo acquisto della sua squadra, ma già pienamente calato nel ruolo di guida di questa parte di centrodestra nel Sannio.
Tanti gli amministratori presenti e i simpatizzanti.
Il Nuovo Centrodestra è un partito in costruzione e lo si capisce dall'assenza di una linea unitaria su alcune questioni al momento sul tappeto. E' il caso della riforma delle province. Solo qualche giorno fa, la De Girolamo aveva parlato di "importante passo in avanti". Oggi, a Benevento, corregge il tiro e si dice convinta che il provvedimento andrà migliorato, anche grazie al contributo del suo partito che, sostiene, "è l'unico a poter dare protagonismo al territorio".
Erminia Mazzoni, invece, non esita a bollare la riforma come un "provvedimento propaganda".
Ma, intanto, c'è da costruire una nuova casa. Gioacchino Alfano parla di "una responsabilità maggiore: siamo nati per essere aperti". Poi, anticipa: "ad aprile le regole, poi l'appello agli elettori".
Non proprio un appello, ma come lei stessa la definisce "una minaccia" quella che la de Girolamo rivolge ai presenti: "Vanno bene i presidenti di circolo e tutto il resto, ma poi dovranno arrivare i voti".
A dispetto di quei "gufi a destra" e "avvoltoi a sinistra". L'avvoltoio, l'ex ministro, sembra vederlo nella sua stessa città: "ne ha anche le sembianze".
Anche se all'inizio del suo intervento aveva detto: "meno parlo meglio è", proprio non ce la fa a tacere quando entra nella discussione la situazione politica nella città di Benevento: "Pepe se ne dovrebbe andare. Questione di stile. Io che ero ministro, quindi un po' più che un sindaco, non ho esitato a dimettermi dopo le note vicende".
A chi le fa notare che la scadenza naturale dell'amministrazione Pepe potrebbe essere anticipata di un anno, se il primo cittadino dovesse scegliere la strada delle regionali, risponde che il suo partito è pronto alle primarie che nella sua idea saranno primarie di coalizione".
Infine, a proposito di Regione Campania, mette in guardia i 'suoi' sindaci dalle offerte di "qualche venditore di pentole", un assessore che in cambio di sostegno elettorale starebbe promettendo finanziamenti ai Comuni sanniti: "Sono solo pacchi vuoti. Se pensano di trovare a Benevento utili idioti, si sbagliano di grosso".
Laura De Figlio

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