Ferrovia. Prostituzione, esasperati i residenti tra i numeri di un affare che non conosce crisi

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17 case a luci rosse, di cui 10 solo a Benevento, 64 donne identificate, 3 denunciati ed un uomo arrestato per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
Altre quattro donne sono state fermate proprio nella giornata di ieri (27 agosto).
Sono questi i dati in possesso dei Carabinieri che dall’inizio dell’anno svolgono una serrata attività di controllo sul fenomeno del sesso a pagamento. L’attività, che vede coinvolte nella stragrande maggioranza dei casi donne straniere, soprattutto sudamericane e dell’Est Europa, non ha luogo solo nelle abitazioni, ma si è spostata da tempo sulle strade, anche centralissime, del capoluogo sannita. E’ il caso del rione Ferrovia, su Viale Principe di Napoli e via Grimoaldo Re, dove sono ormai in tanti, residenti e commercianti, che lamentano un disagio divenuto insostenibile. Le contrattazioni avvengono in pieno giorno, sotto gli occhi di tutti. Un lavoratore di un esercizio storico, prossimo alla stazione, racconta che è diventato impossibile per ragazze della zona sedersi sulle panchine senza essere avvicinate da qualche male intenzionato. Scene frutto di insofferenza si ripetono con sempre maggiore frequenza.
D'altra parte, i ‘clienti’ delle pendolari del sesso sembrano essere soprattutto anziani della città, anche se ultimamente la cosa costituisce un'attrattava anche per chi arriva da fuori, e non è detto che l’atto sia consumato nel chiuso di una casa. Spesso, le effusioni vengono manifestate tra le traverse del viale cittadino e non importa se ciò accade in pieno giorno.
I carabinieri non possono fare altro che mettere in campo un lavoro di dissuasione, indirizzato soprattutto ai ‘fruitori’. Come ci spiega il capitano dei carabinieri, Sabato D’Amico, si interviene di iniziativa o su segnalazione dei cittadini. Anche se la prostituzione non è un reato, lo sono le attività concernenti, come le infiltrazioni di organizzazioni criminose che ci sono e non ci sono. Il monitoraggio – spiega al Quaderno.it – è costante. Le ‘operatrici’ provengono quasi sempre dal basso Lazio, dal napoletano e dall’Abruzzo e non vivono a Benevento. Nonostante i fogli di via e le procedure di allontanamento dal territorio nazionale, continuano a resistere al loro posto e ogni mattina, come il più puntuale degli impiegati.
Un deterrente, così come accade in alcune realtà del centro-nord, potrebbe essere la comminazione di sanzioni ai clienti, in base a ordinanze sindacali. Il risultato sarebbe sorprendente e le casse comunali ne trarrebbero beneficio.
Laura De Figlio


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