Fontana: "Fiorentina-Benevento? Conosco bene la realta' viola. Gara particolare, aperta ad ogni risultato"

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Gaetano Fontana, Foto: PicenooggiGaetano Fontana, Foto: Picenooggi

Gaetano Fontana, ex centrocampista di Napoli e Fiorentina, conosce molto bene la realtà viola. Raggiunto da IlQuaderno.it, ha parlato del triste momento che la società viola sta vivendo per la scomparsa di Astori.

“Spero che con il tempo non ci si dimentichi di quanto accaduto. Sarebbe bello se si mettesse in atto il concetto di vita che Astori aveva. Mi auguro che quella condivisione che ho visto in questi tragici momenti ci sia sempre. E’ assurdo – continua Fontana - accettare questa morte, ma credo che la medicina, in questo caso, non abbia nulla a che vedere. Ho letto alcune affermazioni di specialisti del settore, i quali annoveravano questo fatto ad un discorso genetico. Tra i vari Dna, purtroppo, ci sono delle alterazioni genetiche che non sono percepibili attraverso le normale analisi. Sono cose che non puoi prevedere. Probabilmente, ma non vorrei dire una baggianata, il fatto che si trattasse di uno sportivo, e quindi di un cuore allenato, può darsi che abbia allontanato la sua prematura morte. Mi piace pensarla così”.

E’ importante la formazione, Fontana ne è fermamente convinto “E’ normale, e sono d’accordo con te, che si debba fare molto di più già da quando si è ragazzini, perché quando si arriva in prima squadra può essere già tardi. E’ giusto fornire determinate conoscenze, in modo che l’atleta sappia quali siano le strade percorribili. Nell’arco della mia carriera ho sempre cercato di documentarmi, anche sul semplice allenamento. Può sembrare una cosa stupida, ma uno che va ad allenarsi e sostiene determinati carichi di lavoro, non sa che cosa va ad allenare. Si parla di potenza muscolare e tante altre cose, ma esiste anche un regime alimentare per assecondare quel tipo di carico, per farlo smaltire prima, perché vanno a rompersi delle fibre, delle cellule. L’atleta non credo che sia pronto per ragionare in certi termini. Sarebbe opportuno inserire un certo tipo di sistema informativo, ad iniziare dalle scuole”.

Domenica, per uno scherzo del destino, c’è proprio Fiorentina –Benevento “In questo momento il  Benevento mi piace tanto. C’è un allenatore che nella testa ha una precisa idea di gioco, che i giocatori trasformano in maniera eccellente. Al di là di quella che è la classifica, noto che ci credono. Rispetto al girone di andata è una squadra più pronta e matura per questa categoria. Quello che a me piace è che oggi si noti uno spirito diverso. Mollare sarebbe stata la cosa più semplice, invece – prosegue Gaetano Fontana - stanno lottando per rendere questa corsa verso la salvezza più interessante possibile. Il rammarico che ho avuto da fuori è che, probabilmente, all’inizio ci fosse una squadra poco adatta a questa categoria, con calciatori assemblati male e tante scommesse. La società ha cercato di rimediare. La cosa più importante che si evince da questa esperienza, non è tanto quello che si è visto prima, ma ciò che si può fare adesso per cercare di rimediare. La società sta facendo il possibile per ottenere un secondo miracolo sportivo, dopo quello ottenuto dal Crotone".

"Ripeto, io credo molto nel lavoro di gruppo. Un gruppo che apparentemente è inferiore agli altri, credo che attraverso l’unione possa sopperire a certe carenze. Sono convinto che se la società lo avesse mantenuto, con l'aggiunta di qualche innesto avrebbe ottenuto risultati diversi. Quando cambi tanto, il più delle volte, e lo dicono le statistiche, difficilmente riesci ad ottenere dei buoni risultati”.

Capire le inside di questa gara è difficile “Si giocherà in un clima particolare. La realtà di Firenze io l’ho vissuta: è una piazza straordinaria -conclude l’ex centrocampista - che sa essere critica quando deve esserlo, ma in certe circostanze sa anche apprezzarti. Quanto accaduto potrebbe creare un grosso scossone emotivo. E’ una gara aperta ad ogni risultato, difficile da decifrare. Credo che De Zerbi stia lavorando affinchè si possa vivere una bella partita, nonostante la particolarità del momento”.

Claudio Donato



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