Frana strada Cerreto Sannita. La smentita del sindaco: 'Evento non collegabile a quello siciliano'

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Pasquale Santagata, sindaco di Cerreto SannitaPasquale Santagata, sindaco di Cerreto Sannita

Riceviamo e pubblichiamo una nota inviata in redazione dal sindaco di Cerreto Sannita, Pasquale Santagata:


Signor Direttore,
leggo con somma meraviglia un articolo apparso l’8 gennaio scorso sul Suo quotidiano a titolo: “ Cerreto Sannita,sostegni vecchi e la strada crolla”, a firma di Michele Palmieri, che , inopinatamente, assembla una serie di notizie raccattate in giro e trae delle personali e false conclusioni accostando l’episodio della frana che si è verificato in via Cappuccini a Cerreto, nel 2013, al recente scandaloso episodio della frana che ha visto crollare il tratto della Palermo-Agrigento lo scorso 23 dicembre, a pochi giorni dall’inaugurazione, facendo ritenere, all’ignaro lettore, erroneamente, che l’episodio della frana cerretese ha le stesse caratteristiche dell’evento siciliano, pontificando ,addirittura, che: “ …i cittadini sanniti, per indignarsi,non hanno bisogno di guardare la pagliuzza nell’occhio altrui ( Sicilia n.d.r.) ma la trave nel proprio ( Cerreto n.d.r.) “.
Secondo il sindaco Santagata invece, “nel 1997 l’amministrazione Barbieri ottenne un finanziamento di 3 miliardi e 970 milioni di vecchie lire per il progetto “ SISTEMAZIONE ED INFRASTRUTTURE PROCESSO FRANOSO COSTA MONSIGNORE E CAPPUCCINI “, redatto da Gaetano Dell’Aversana. L’intervento prevedeva la messa in sicurezza ed il consolidamento del tornante attraverso micropali ed altre opere. Il 26 aprile 1999 si aggiudicava i lavori l’ATI - SIGECO s.r.l. – CIARAMELLA e CASTALDO s.n.c. che concludeva nel 2001. La nuova amministrazione subentrata a Barbieri, guidata dall’allora Sindaco Francesco Gagliardi, ne approva il collaudo e ne accerta la regolare esecuzione con delibera di Giunta Municipale n.192 del 20. 09.2001 .Questi sono i lavori eseguiti per il contenimento del tornante “Camparrani” in via Cappuccini, oggi oggetto di nuova frana.
Nel 2011,invece, la ditta Edil Parente, vincitrice di gara d’appalto nel 2008 per la realizzazione del progetto denominato “ INFRASTRUTTURE DEI PIANI DELLE AREE DESTINATE AD INSEDIAMENTI PRODUTTIVI” , eseguiva su quel tratto solo lavori di ripavimentazione della sede stradale, realizzazione di muri e muretti di delimitazione, zanelle per la raccolta delle acque piovane , marciapiedi ed illuminazione, di cui al pagamento citato dall’articolista ( 246.144,98 euro). Lavori e fondi che nulla hanno a che vedere con la messa in sicurezza del tornante franato. Due lavori, dunque, diversi e distinti: il primo completato nel 2001 relativo al consolidamento del costone, il secondo completato nel 2011 relativo essenzialmente al manto stradale, tra l’altro eseguito in assenza di qualunque frana o smottamento in atto.
Il processo franoso riappare solo nel 2013. Il noto evento sismico del 30 dicembre ha provocato ed aggravato il processo franoso tutt’ora visibile ,innestandosi su una criticità di usura dovuta all’erosione della base del tornante operata dalla confluenza dei torrenti Selvatico e Cappuccini e da infiltrazioni della strada da parte di falde acquifere sotterranee ,come anche accertato dal Genio Civile di Benevento nei numerosi sopralluoghi eseguiti.
Per questi motivi la mia amministrazione, agli inizi del 2014, già a pochi mesi dall’evento franoso ha chiesto ed ottenuto dalla Regione Campania un finanziamento di € 2.800.000,00 circa, nel quadro dei fondi destinati ai Comuni colpiti dal terremoto 2013 , avviando i lavori di consolidamento già nel novembre 2014”.

Secondo il primo cittadino di Cerreto Sannita “non si comprende quali siano gli elementi che hanno indotto l’articolista ad accostare lo scandalo siciliano al dissesto idrogeologico cerretese.
Nè si comprende per quali motivi si confondono i due interventi giungendo a “false conclusioni” che danneggiano l’immagine di questo paese e non rendono giustizia al lavoro delle amministrazioni comunali che si sono succedute dal 1997 ad oggi, le quali hanno sempre cercato nel tempo soluzioni alla criticità rappresentata per conformazione geomorfologica da quel tratto di strada”.








Articolo di Valle Telesina / Commenti