Franzè (Fp Cgil): ‘Il Pubblico Impiego verso la manifestazione dell’8 novembre’

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“La pretesa di estendere a tutti alcune tutele, attraverso una fase di arretramento, con il sacrificio di istituti giuridici come il reintegro nei casi di licenziamento immotivato o discriminatorio, e’ inaccettabile da parte del sindacato” – ha commentato in una nota Giannaserena Franzè Segretario Generale FP CGIL a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal premier Renzi. “E’ superficiale e qualunquista tacciare di conservatorismo chi sostiene che è sacrosanto estendere gli ammortizzatori sociali, o la maternità ai lavoratori che oggi non sono ammessi a goderne, ma eliminare l’articolo 18 equivale a dire che nel nostro Paese, si potrà licenziare immotivatamente o per ragioni discriminatorie, essendo al massimo passibili di una multa”. La Franzè ha poi fatto alcune considerazioni sulla ‘Riforma Madia’ e di Legge Del Rio. “Lo Stato anziché pensare a come assicurare asili nido, mense scolastiche, cure mediche, assistenza ad anziani e disabili, in misura maggiore e gratuita rispetto al passato, si taglia il servizio pubblico, si rendono i ticket sanitari, si è a pochi spiccioli il fondo nazionale per le politiche sociali, si fossilizzano salari da 1200 euro al mese per ulteriori quattro anni, si fa credere ai cittadini che vi sia un esercito d’inutili stipendiati, che in realtà negli ultimi 5 anni si è ridotto di 260mila unità. In questo clima è maturata la decisione di scendere in piazza a Roma il prossimo 8 novembre con tutti i lavoratori che garantiscono il servizio pubblico nel paese” – ha concluso la Franzè.



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