Gelata nella notte in Campania, danni a frutteti e vigneti. Pesantemente colpite Irpinia e Sannio

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Vigneti bruciati dal gelo tra Irpinia e SannioVigneti bruciati dal gelo tra Irpinia e Sannio

Giornata della Terra, Masiello: “L’agricoltura è il termometro dei mutamenti climatici”.

Vigneti e frutteti colpiti gravemente dalla nuova gelata che si è abbattuta la scorsa notte sulla Campania. Coldiretti segnala forti danni ai vigneti in Irpinia, con estensione e virulenza peggiore dello scorso anno in tutto l’areale delle Docg di Fiano, Taurasi e Greco di Tufo. Il gelo in provincia di Avellino è arrivato a quote più alte bruciando i vigneti e dalle prime segnalazioni i danni arrivano anche al 100% della produzione.

Danni anche ai vigneti del Sannio, in particolare nella zona di Sant’Agata de’ Goti e nelle zone basse delle colline beneventane. Il freddo fuori stagione per la terza notte consecutiva ha messo in ginocchio il comparto ortofrutticolo tra Caserta e Napoli. Ortaggi completamente bruciati nell’agro aversano. Colpiti in particolare verdure, patate e pomodori, con raccolti irrecuperabili. Danni pesantissimi anche alle mele annurche del casertano, con frutti distrutti completamente in molte zone. Si teme per gli uliveti.

Nelle prossime ore si potranno quantificare i danni e circoscrivere le aree danneggiate. Coldiretti si è già attivata, chiedendo all’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania di effettuare sopralluoghi tecnici per misurare l’entità e valutare tutte le possibili soluzioni per non abbandonare le imprese agricole ad un’annata che potrebbe essere nerissima.

“Siamo molto preoccupati – commenta Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale di Coldiretti e presidente regionale – ma purtroppo continuiamo a fare i conti con un clima completamente impazzito. A distanza di un anno esatto e con una violenza maggiore le temperature sono crollate nella fase delicata della maturazione, quando ci sarebbe bisogno di sole e calore. Non potevamo celebrare nel peggiore dei modi la Giornata Mondiale della Terra, che ci trova ancora una volta esposti a mutamenti stagionali e fenomeni imprevisti su cui non si può più sorvolare. L’agricoltura è il termometro con cui si misura la malattia del nostro pianeta. Una evidente anomalia che conferma i cambiamenti climatici in atto, che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate anche da grandine con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo. Da qui la necessità di lavorare anche sul versante delle assicurazioni, con formule capaci di salvaguardare il reddito delle aziende agricole”.



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