I Carabinieri di Benevento 'azzerano' il clan Sparandeo. 26 arresti, 42 indagati

11:59:41 29760 stampa questo articolo

Ventisei arresti in carcere, tutti colpiti da provvedimento 416 bis con l'aggravante del metodo mafioso. 42 indagati e capi d'accusa pesanti: associazione per delinquere di stampo camorristico, estorsione, usura, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, rapina, danneggiamento e incendio. Tutto senza l'ausilio di collaboratori di giustizia o denuncianti: la paura dei commercianti minacciati era tanta da portarli nell'assoluta omertà.

'TABULA RASA' AL CLAN, COINVOLTO ANCHE IL CASALESE IOVINE
Questi i numeri della maxioperazione 'Tabula Rasa', eseguita questa mattina dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Benevento, coadiuvati dalla Procura della Repubblica della città sannita. I provvedimenti cautelari, emessi dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, sono il frutto di una lunga attività investigativa svolta dal Reparto Operativo nei confronti dell'organizzazione criminale, egemone a Benevento e provincia, dedita soprattutto alle estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti nonché all'usura. Un colpo notevole al clan Sparandeo, visto che otto dei ventisei arrestati, fanno parte dell'omonima famiglia: in manette sono finiti Corrado Sparandeo senior (detto 'Pinocchio') di 57 anni ed il fratello Saverio, 42enne. I due sono ritenuti dagli inquirenti al vertice dell'omonimo clan. Arrestati anche gli altri fratelli di Corrado e Saverio Sparandeo, vale a dire il 61enne Arturo senior, Luigi (detto 'Bottiglione') classe 1966 e Silvio (detto 'Tavellone') classe 1965, elementi di spicco del clan. Galera anche per il 27enne Corrado Sparandeo (detto 'Masaniello', figlio di Saverio), il 34enne Stanislao Sparandeo detto 'Sillano' e figlio di Corrado senior ed il 30enne Arturo Sparandeo, detto 'Spollico', figlio di Corrardo senior. Oltre agli otto componenti del clan Sparandeo, sono finiti in galera altre 18 persone, beneventani e non. Molti facevamo parte della malavita napoletana, tra questi spicca l'arresto di Salvatore Iovine, classe 1965 di S.Cipriano di Aversa (Caserta), affiliato al clan dei 'casalesi'. Iovine, al momento dell'arresto si trovava già in galera al carcere romano di Rebibbia. Questi gli altri arrestati: Salvatore Baccialupi, detto 'O'Russ', 40enne di Napoli; Giancarlo Baiano 28enne di Marano di Napoli; Quirino Bosco, 47enne di San Nicola Manfredi; Umberto Chiumiento 47enne di Benevento; Giuseppe Marino 65enne di Giugliano (Napoli) ed il figlio Vincenzo, di 43 anni; Mario Milo, 33enne di Napoli; Francesco Norice 25enne di Benevento; Mario Russo 29enne di Benevento; Mario Sanges, 52enne di Napoli, Salvatore Sirico 36 anni nato in Germania ma residente a Napoli; Marzo Veneruso, 51enne di Napoli, Angelo Viola 48enne di Benevento; Mirco Botticelli 21enne di Benevento; Luigi Imperatore, 37enne di Napoli; Luigi Romano, detto 'Mozzicone', 55enne di Benevento e Carmine Russo, 35enne di San Giorgio a Cremano.

SCHEDE TELEFONICHE INTESTATE A PERSONE DECEDUTE O INESISTENTI
Un clan, quello Sparandeo, che aveva al vertice cinque fratelli e tre figli, legati da un vincolo associativo e familiare che aveva, come peculiarità, la complessa gestione degli affari criminali a Benevento. Il clan, per agire nel migliore dei modi ed aggirare gli investigatori, agiva intestando schede telefoniche a persone decedute o mai esistite. L'attività investigativa, svolta anche grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali e riprese video, ha consentito di ricostruire come il gruppo criminale si servisse della violenza per compiere i propri reati, dando vita a un clima di omertà nelle vittime che non hanno avuto il coraggio, per timore di eventuali ritorsioni, di denunciare gli autori delle richieste estorsive. Nel corso delle indagini sono stati anche accertati i contatti e i rapporti tra il clan e altri gruppi criminali della provincia di Benevento (clan Pagnozzi e clan Iadanza-Panella), soprattutto per la detenzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti. E' emerso, inoltre, che alcuni componenti dell'organizzazione camorristica, in particolare Saverio Sparandeo e il figlio Corrado, avevano rapporti con una serie di pregiudicati di Napoli e provincia dediti a reati contro il patrimonio, dando vita a una vera e propria associazione criminosa finalizzata alla realizzazione di rapine a furgoni portavalori, istituti di credito, uffici postali, nonché rapine in danno di attività commerciali (tra queste sono state ricordate in conferenza stampa l'assalto sventato ad un furgone portavalori oppure la tentata rapina all'imprenditore Barletta). L'attività di indagine ha consentito, inoltre, di eseguire sequestri di ingenti quantitativi di hashish e cocaina, con l'arresto in flagranza dei responsabili. Le indagini sono ancora in corso con i Carabinieri che vagliano la posizione dei 42 indagati.
G.V.

commenti presenti 10 » LEGGI


Articolo di Cronaca / Commenti