Il 20 novembre presentazione del libro di Luciano Carrino

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Giovedì 20 novembre alle 17, il Museo del Sannio ospiterà la presentazione del libro di Luciano Carrino ‘Lo sviluppo delle società umane tra natura, passioni e politica’, organizzata da Mediterraneo Sociale scarl. L'evento è coordinato da Nico De Vincentiis, assieme all'autore del volume, Luciano Carrino. Interverranno Luca Beatrice presidente Gal Partenio, Michele Buonomo presidente Legambiente Campania, Anna Maria Minicucci direttore generale Azienda ospedaliera pediatrica Santobono-Pausilipon, Giuseppe Marotta direttore dipartimento DEMM Unisannio e Gaetano Pascale presidente Slow Food Italia. Le conclusioni saranno a cura di Salvatore Esposito, presidente di Mediterraneo Sociale.
Il libro è un testo sullo sviluppo, una parola adoperata negli ultimi secoli soprattutto dagli economisti, riferendosi alla crescita economica, produttiva o del prodotto interno lordo. Ma già nel 1990, nel primo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Pnud), l'Onu chiarì “che la crescita economica in sé non produce necessariamente benessere diffuso, anzi può coesistere con la povertà e l'aumento delle disuguaglianze e delle sofferenze di larga parte della popolazione mondiale”. Carrino ci parla, quindi, dello sviluppo delle società umane, di comunità sostenibili, di un nuovo modello culturale e delle forze che lo animano. In pratica, dei «bisogni alla base delle azioni degli individui». Si tratta di un libro fondamentale per conoscere le idee e gli strumenti di lavoro che possono essere utili non solo a chi, come l'autore stesso, opera nella cooperazione ma, soprattutto, a quelli che, in un modo o nell'altro, contribuiscono allo sviluppo senza pensarci, semplicemente esercitando la loro professione di amministratore pubblico, funzionario, ingegnere, insegnante, imprenditore, artigiano e così via.
Luciano Carrino è uno psichiatra che nei primi anni ‘70 ha partecipato attivamente al movimento di superamento dei manicomi, collaborando con Franco Basaglia. Nel 1975 è tra i fondatori del Centro di Medicina Sociale di Giugliano (Na), basato sull'allora innovativo concetto di ‘analisi dei bisogni’: incontri e discussioni con le organizzazioni del territorio, i giovani, le donne, i pensionati gli insegnanti, i bambini delle scuole. Dieci anni dopo, nel 1985, inizia a lavorare nel gruppo sanitario alla cooperazione italiana del ministero degli Esteri, dove importerà, non senza resistenze, quell'approccio di ‘sviluppo territoriale integrato e partecipato’, sperimentato nella periferia partenopea, anche ai programmi governativi di assistenza internazionale. Nasce così nel 1988 il progetto ‘Prodere’, rivolto alle popolazioni vittime della guerra in America Centrale. In seguito, è stato uno dei 5 esperti internazionali del Comitato di Consulenza della presidenza della Commissione europea per la lotta contro la povertà e l'esclusione sociale, nonché coordinatore di un'equipe di 20 tecnici che gestiscono interventi di cooperazione (bilaterali, con le Nazioni Unite e con la Banca Mondiale) in 50 Paesi del mondo. Attualmente, presiede la KIP International School, la Scuola internazionale di sviluppo umano promossa da Onu e Ocse.



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