Il Pd interroga Caldoro sulla strategia per le Aree Interne e Urbane in vista della scadenza del 22 luglio

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I consiglieri regionali del Partito Democratico Giulia Abbate, Rosetta D’Amelio, Anna Petrone, Donato Pica e Raffaele Topo hanno depositato un'interrogazione a risposta scritta al presidente della Giunta regionale Stefano Caldoro, in cui si chiedono chiarimenti sul Programma Operativo Regionale - strumenti comunitari per lo sviluppo territoriale e se intende destinare risorse adeguate per attuare la Strategia nazionale per le Aree Interne e le Aree Urbane. In particolare hanno chiesto a Caldoro quali iniziative adotterà in vista della scadenza, fissata per martedì 22 luglio prossimo, per consentire al Consiglio regionale e al Partenariato di esprimersi compiutamente e in tempi utili sul P.O. Regionale. Già un anno fa il Consiglio Regionale ha approvato un ordine del giorno in cui si impegnava il Presidente della Giunta a produrre un documento di indirizzo strategico per la riorganizzazione del sistema delle Autonomie Locali verso le sfide innovative degli Obiettivi Europa 2020, ritenendo l’attuazione di tali strategie fondamentale, sia per valorizzare le potenzialità di sviluppo delle Aree Interne, sia per creare condizioni di vivibilità, sicurezza e sviluppo produttivo nelle Aree Urbane. Peraltro il tavolo di Partenariato regionale che si è tenuto di recente non ha sortito decisioni utili e risposte alle esigenze impellenti, soprattutto sulle questioni relative alle Aree Interne. Caldoro dovrà chiarire se intende attuare in Campania il processo di riforma e innovazione del sistema delle Autonomie locali e della Pubblica amministrazione locale per consentire l’efficace attuazione della strategia regionale-nazionale-europea. “Il rischio – ha aggiunto Abbate – è che le aree interne della Campania possano subire le conseguenze negative delle lentezze della Regione, con effetti gravi sullo sviluppo economico di territori troppo spesso dimenticati e trattati come figli di un Dio minore. Il tempo corre e non possiamo permetterci di perdere un treno vitale. La storia della precedente programmazione lascia pochi spazi all'ottimismo. Come è accaduto con il disimpegno di ingenti risorse sul Contratto di Programma Regionale previsto dalla L.R. del 28 novembre 2007, pari ad oltre 30milioni di euro e con l'opaca gestione dell'accelerazione della spesa, il cui esito è tutto da verificare”.



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