Il Prefetto ai domiciliari. Beneventani rassegnati: 'L'ennesima figuraccia in salsa sannita'

10:31:1 2719 stampa questo articolo
 il Palazzo della Prefettura di Benevento il Palazzo della Prefettura di Benevento

Il clima poco clemente bene si addice all'umore della città. Il Palazzo del Governo, al corso Garibaldi, non è affollato da lavoratori in protesta o dal solito parcheggio 'selvaggio' delle auto di servizio o delle Polizie Municipali dei vari comuni sanniti. Non c'è nessuno, neppure il prefetto Ennio Blasco, agli arresti domiciliari dopo il provvedimento della Guardia di Finanza di Napoli: Blasco ha lasciato subito la Prefettura di Benevento e si è recato in un'abitazione dell'avellinese dove dovrà scontare il provvedimento restrittivo, in attesa di essere convocato dai giudici che si occupano dell'inchiesta: "L'ennesima figuraccia in salsa sannita" sostiene con espressione rassegnata, Alessandro, 24enne studente dell'Unisannio: "Non proprio - ci tiene a puntualizzare un suo amico di Ariano Irpino - stavolta la figuraccia la facciamo noi visto che a Blasco vengono contestati fatti risalenti al suo periodo alla Prefettura di Avellino". Sarcastica la replica dell'amico: "Ah, allora cambia tutto!". La sfiducia nei confronti delle istituzioni è davvero ai minimi storici da queste parti: "Tu cosa ne pensi? - mi interroga un gruppetto di pensionati che alza la testa verso l'imponente facciata del Palazzo del Governo - quest'uomo dovrebbe rappresentare lo Stato a Benevento, ed invece si trova agli arresti domiciliari. Giusto aspettare e capire bene cosa è accaduto ma è normale che la sfiducia è tanta. Addirittura il Prefetto, qua non stiamo parlando di partiti e politici, ma di qualcosa ancor più grave". C'è anche chi analizza "l'era nera" di Benevento: "Non ci facciamo una bella figura - ha sostenuto un commerciante della zona - lo scorso anno gli arresti al Comune di Benevento, poi lo scandalo Asl, gli arresti al clan Sparandeo ed oggi la vicenda del Prefetto. Siamo sempre sulle prime pagine dei giornali nazionali e mai per buone notizie". C'è anche chi non ha assolutamente idea di cosa è accaduto: "Hanno arrestato il Prefetto? Come no" ci rispondono delle passanti. Non veniamo creduti. Nella giornata di ieri, subito dopo la notizia dei domiciliari a Blasco, attesati di solidarietà al Prefetto, sono piovuti nelle redazioni della stampa locale, la più evidente targata Clemente Mastella: l'ex Guardasigilli del Governo Prodi ci ha tenuto a ridadire che "L'innocenza, fino a prova contraria, è un diritto costituzionale. Questo non mette in dubbio l'azione investigativa, ma sottolinea anche a credere nella buona fede di chi è toccato da questi provvedimenti". Una voce in netto contrasto con i malumori della piazza, quella di Mastella. Chi ci ha risposto ha già condannato Blasco, chi non lo ha fatto ha scrollato la testa in segno di rassegnazione.
Gaetano Vessichelli

commenti presenti 2 » LEGGI


Articolo di Istituzioni / Commenti