Il Quaderno va sulle nuvole con il cloud computing

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Il Quaderno vola sulle nuvole. Il banner introduttivo che annuncia questo cambiamento voleva comunicare proprio questo. Nuvola - in inglese Cloud - è una nuova architettura tecnologica che si sta affermando su Internet. Il Quaderno da oggi è quindi migrato sulla “nuvola” del Cloud Computing, usato da big come Amazon.com, Google, Microsoft.

Come utenti, magari, vi sembrerà non sia cambiato niente. Invece è stata varcata un'era geologica dell'informatica. Il cloud computing permette un'espansione immediata delle necessità di risorse hardware (dei server e della loro memoria ram, ma anche dello spazio disco o della banda necessaria) per far fronte alle aumentate esigenze di un sito web.

Quanto più successo ha un sito, tanto maggiori devono essere le caratteristiche tecniche del server (o del gruppo di server) che lo ospita. Ed ogni evoluzione non è esente da inevitabili disagi dovuti al trasferimento del sistema da un computer all'altro. Dal momento della sua pubblicazione sino ad oggi il Quaderno è stato ospitato da quattro server diversi, ogni passaggio ha avuto qualche piccolo stop.
Cosa cambia ora? La nuova soluzione tecnologica renderà più veloce la navigazione, permetterà di poter sostenere un numero più elevato di utenti, consentirà un veloce adeguamento ai picchi improvvisi di visite senza che il sistema si blocchi.

Ma non solo. Il sistema è duplicato (ridondato) anche geograficamente. Ciò significa che un blocco di uno dei computer non pregiudica il sistema, in tale evenienza il sito continuerà ad essere visibile.

Giusto per fare un esempio per capire tali implicazioni, basta vedere cosa è successo durante le ultime elezioni amministrative a Benevento. In qualche occasione il successo dovuto al numero eccessivo di visite del sito internet di uno dei candidati ha portato a blocchi a singhiozzo dello stesso a causa della saturazione delle risorse, con conseguente necessità di continui adeguamenti (upgrade) delle stesse (banda, spazio disco); poi l'incendio del provider Aruba che lo ospitava, con il conseguente blocco di tutti i server, ne ha impedito la visibilità sulla rete per almeno due giorni.

In uno scenario analogo, con la soluzione del Cloud Computing, tali disagi non si sarebbero verificati. L'adeguamento del server sarebbe stato immediato e nemmeno l'incendio della webfarm avrebbe bloccato il sito perché un altro computer, in un'altra città, avrebbe continuato a funzionare mantenendolo online.

Volendo usare una metafora, è come se il trasporto pubblico della città fosse effettuato con i tram su binari. Nei momenti di punta si possono aumentare il numero delle corse, ma resta un vincolo massimo di tram che si può far circolare: si crea comunque una congestione. Il cloud computing potrebbe essere quindi equiparato al passaggio ai tram su gomme, con la peculiarità di poter far arrivare da fuori città (in brevissimo tempo) la quantità di ulteriori automezzi di cui si necessita, anche solo per poche ore.
Non vi sembra una rivoluzione?

Pasquale Seneca

Link di approfondimento
www.senecadot.com
http://it.wikipedia.org/wiki/Cloud_computing



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