Il Sannio paga gli effetti della crisi. Dal 2007 al 2013 la caduta verticale

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Numeri che fanno male questi stilati dal 'Sole 24 Ore' per Benevento e il Sannio. Il quotidiano economico infatti, ha stilato una speciale graduatoria considerando quelli che sono stati i motivi della crisi dal 2007 al 2013. Tutte le province italiane hanno subito un calo ma, quella sannita, è addirittura finita tra le più colpite del Paese. Un dato allarmante, per certi versi già ampiamente 'annusato' se si considera che, specialmente negli ultimi quattro anni, le vertenze lavorative si sono addizionate velocemente e con una continuità disarmante. Ma non solo: Benevento fa registrare dai pessimi nei dieci indicatori a cui ha fatto riferimento il "Sole" nel suo studio: dalla disoccupazione al reddito pro capite, dal potere d'acquisto ai prestiti personali. Si 'salvano' poche cose, come la media dei laureati ad esempio: magrissima consolazione.
Andiamo con ordine. Analizzando i dati della classifica nazionale, ecco che Benevento mostra tutte le sue difficoltà: diciottesima provincia in Italia ad aver subito gli effetti della crisi, prima in Campania. Il Sannio è stato capace di mettersi alle spalle Napoli (23esima), Salerno (32esima), Caserta (62esima) e Avellino (87esima). Proprio il dato irpino deve far riflettere: Benevento e Avellino stanno subendo, in termini di tagli e prospettive, gli stessi problemi. Però la classifica degli effetti della crisi parla chiaro e mette le due province dell'entroterra campano, distanti anni luce. Il problema dunque è più circoscritto di quanto si possa pensare. Primo indicatore è quello dei depositi in banca: nel 2007 erano 5.504, oggi siamo a 14.653 euro. Questo significa che i sanniti sono ancora portati per mantenere i depositi in banca (variazione + 166,2%). Altro dato positivo riguarda, come già accennato, la percentuale dei laureati: +9,2% rispetto al 2007 (79,53% a fronte dell'attuale 86,84%). Per tutto il resto sono dolori, partendo dal tasso di disoccupazione: dal 9,56% del 2007 si è arrivati ad un desolante 16,94%. Dunque + 7,4%. Un dato tremendo. Diminuiscono i prestiti personali: si va dai 12.973 del 2007 ai 12.175 del 2013: -6,2%. Ed ancora il Pil: sei anni fa segnava 14.919, oggi 13.736 per una flessione pari al 7,9%. Dati in calo anche per la casa (costo mq) sceso da 1.600 a 1.450 euro (-9,4%). Ed ancora: l'acquisto di auto nuove scende del 57,5%, quello dei beni durevoli del 19,1%. Cala pure l'acquisto delle medicine e dei farmaci (-2,5%). Infine i rifiuti urbani: -17,9%.
G.V.



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