Imbriani: Dal gol all'Inter all'amore per il Benevento e quella fascia di capitano guadagnata sul campo

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Benevento-Pergocrema: l'esultanza di Imbriani dopo il gol (foto arturorusso)Benevento-Pergocrema: l'esultanza di Imbriani dopo il gol (foto arturorusso)

NOSTRO SERVIZIO - Il debutto con la maglia del Napoli, il gol al San Paolo all'Inter, le coccole di Vujadin Boskov e poi l'amore per i colori giallorossi, la promozione in serie C1 con la fascia di capitano al braccio, le lacrime playoff del Santa Colomba, il saluto, puntuale, alla Curva Sud al termine di ogni partita. Successivamente la seconda esperienza, quella di allenatore, cominiciata con un trionfale campionato vinto con gli Allievi Nazionali del Benevento, proseguita con un bel campionato assieme al suo fido Jorge Martinez con la prima squadra, terminato bruscamente lo scorso agosto mentre era in ritiro in Sila per preparare l'attuale stagione agonistica.
Carmelo Imbriani ha avuto una carriera intesa da calciatore: 303 presenze tra i professionisti, 16 gol, con le maglie di Napoli, Benevento, Pistoiese, Casarano, Genoa, Cosenza, Foggia e Catanzaro. L'esordio esattamente diciotto anni fa, il 27 febbraio 1994: a concedere fiducia al giovane Imbriani fu un tal Marcello Lippi, che lo fece entrare durante Napoli-Cagliari con la maglia azzurra. Il talento di Ceppaloni, a differenza di tanti giovani, non viene girato in prestito ma, nel 1995 resta in serie A con la maglia del Napoli. L'allenatore era Vujadin Boskov, un'icona del calcio italiano. Zio "Vuja" crede molto nelle qualità di Carmelo e lo tiene in pianta stabile in prima squadra ed Imbriani ci mette poco a ripagare la fiducia: a Brescia gioca e lascia il segno con un gol ed un assist per Agostini e il Napoli vince 2-1. L'anno successivo è ricco di soddisfazioni. Imbriani è titolare nella gara casalinga contro l'Inter: nel primo tempo colpisce ancora facendo esplodere di gioia il San Paolo. Boskov si tiene stretto il suo gioiello, famoso il rifiuto del tecnico slavo a Pippo Inzaghi: "Non serve, abbiamo Imbriani". Si aprono le porte dell'Under 21, poi comincia la sua carriera da "giramundo" che lo porta a Pistoia, in serie B, poi a Casarano e successivamente al Genoa. Dopo la poco felice esperienza con il Grifone, Imbriani trova a Cosenza la sua definitiva consacrazione come calciatore. In Calabria, gioca con costanza per due campionati, ma Carmelo ha un sogno, vestire la maglia del Benevento: eccolo, con il numero sette sulle spalle, esordire con la Strega nel 2002, un campionato di transizione con Nello Di Costanzo in panchina. Imbriani non viene confemato e va a giocare a Foggia. Un anno dopo il ritorno nel Sannio, nell'ultimo anno della gestione Spatola, l'anticamera del fallimento del vecchio Sporting. Una stagione tribolata che, però, regala ad Imbriani uno dei momenti più belli con i colori giallorossi, quel fantastico gol al "Partenio" di Avellino nel derby. Con il fallimento societario Imbriani è costretto a lasciare nuovamente Benevento per trasferirsi a Catanzaro, poi, dopo un anno, il terzo e definitivo ritorno in giallorosso, dove gioca dal 2006 al 2009 collezionando 90 presenze e cinque gol con la fascia di capitano al braccio. Ci sono le delusioni dei playoff contro Crotone e Potenza, ma c'è anche la promozione ed il ritorno in serie C1 passando dalla porta principale. A 33 anni Imbriani lascia il calcio giocato ed entra nello staff societario del Benevento allenando gli Allievi Nazionali: con i "ragazzini terribili" è subito successo con la conquista del titolo. Poi, all'improvviso, si aprono le porte della prima squadra la scorsa stagione: il Benevento di Simonelli non sfonda, Vigorito rimuove l'allenatore e, coraggiosamente, affida la squadra al duo Imbriani-Martinez. In tandem con il tecnico di Montevideo sbarca a Benevento il calcio sudamericano, che entusiasma la gente e porta i giallorossi a sfiorare un'incredibile rimonta: Imbriani prende la squadra in piena zona retrocessione e la porta ad un solo punto dai playoff. Vigorito è entusiasta e prolunga il contratto al duo. Questa stagione doveva essere quella delle grandi ambizioni per l'Imbriani allenatore del Benevento. Poi ad agosto, mentre era in ritiro precampionato con la squadra, la scoperta della malattia.
Il resto è storia recente. Tante iniziative di sostegno in questi mesi, da tutto il mondo del calcio italiano. Curve, tifoserie, campioni e calciatori dilettanti a mostrare ogni domenica striscioni e maglie con la scritta "Carmelo non mollare". La sua Benevento lo ha sempre sostenuto in questi mesi difficili: l'ultima volta domenica scorsa, in occasione della gara casalinga contro la Carrarese. E' stato il giorno del suo 37esimo compleanno, la Curva Sud gli ha regalato una coreografia da applausi: tanti cartoncini, al centro del settore, a formare il numero sette, quello della sua maglia da Capitano della Strega. Una settimana prima il Benevento è andato a vincere ad Avellino: l'ultima volta lo fece proprio con quel gol di Imbriani. Al termine della gara, con i calciatori sotto il settore giallorosso, l'omaggio più bello degli ultras dopo la vittoria: "Dedicato a Carmelo".



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