Immigrati: nel 2012 diminuiscono le assunzioni. A Benevento ridotte di 50 unità

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La crisi che colpisce il sistema produttivo italiano riduce le opportunità di occupazione anche per i lavoratori immigrati. Quest’anno, secondo le imprese, potranno essere 22.420 in meno le assunzioni di manodopera non stagionale di origine straniera nell’industria e nei servizi: è questo, infatti, il saldo tra i 60.570 posti di lavoro messi a disposizione di personale immigrato quest’anno contro gli 82.990 dell’anno scorso (-27%). Il calo delle entrate si concentra soprattutto tra le imprese con meno di 50 dipendenti che contano di assumere solo 30.190 immigrati, 19.840 in meno rispetto al 2011 (l’88,5% di tutto il calo previsto quest’anno) e nelle regioni del Nord-Italia, dove le entrate saranno appena 36.060 contro le 51.550 dello scorso anno (15.490 assunzioni previste in meno, il 69% di tutta la riduzione attesa). Queste, in estrema sintesi, le risultanze dell’indagine annuale sulla domanda di lavoro immigrato per il 2012, segnalato dalle imprese italiane dell’industria e dei servizi e rilevato attraverso il Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro. In termini assoluti - sommando le assunzioni a carattere non-stagionale con quelle stagionali - le entrate di nuovi occupati di nazionalità straniera quest’anno potranno arrivare a circa 113mila unità, di cui 60.570 a carattere non stagionale e 52.160 a carattere stagionale, a fronte dei 138.200 che le imprese prevedevano di assumere lo scorso anno. Il perdurare della crisi occupazionale e la progressiva ‘etnicizzazione’ di alcune figure professionali farà aumentare, nel 2012, la quota di lavoratori immigrati sul totale delle assunzioni, spostandola dal 16,3% dello scorso anno al 17,9% di quest’anno. Se, infatti, la domanda di lavoro immigrato diminuirà quest’anno del 18% rispetto al 2011, quella rivolta a personale italiano scenderà addirittura del 31,6% (pari ad una contrazione di 188.340 unità), aumentando così l’incidenza relativa delle assunzioni di immigrati su quelle totali. Il settore dei servizi conferma un elevato grado di assorbimento di personale straniero (42.340 unità, pari al 70% di tutte le assunzioni di immigrati) e una maggiore tenuta occupazionale per questi lavoratori rispetto all’industria. Il maggior numero di entrate in termini assoluti riguarda la filiera dell’accoglienza (alloggio, ristorazione e servizi turistici) dove quest’anno le imprese prevedono di assumere 12.110, 2.860 in più rispetto al 2011. Seguono i Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (8.410 entrate, 3.770 in meno rispetto all’anno precedente) e la Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati (5.380 le entrate, 1.850 in meno del 2011). Nonostante la contrazione di assunzioni previste rispetto al 2011 (-56%), le maggiori opportunità di lavoro continuano a provenire in termini assoluti dalle Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo che sono alla ricerca di 2.140 immigrati (lo scorso anno ne servivano 4.870). A seguire, i fabbisogni più elevati provengono dalle industrie della filiera dell’automotive (1.460 le entrate previste, anche qui in forte contrazione rispetto all’anno precedente: -47,5%) e dell’abbigliamento, tessile e calzature (1.200 entrate, contro le 3.060 dello scorso anno, con una contrazione addirittura del 60,8%). Analizzando il rapporto tra la richiesta di lavoratori immigrati e lavoratori italiani, i dati evidenziano come esso sia particolarmente elevato per alcune figure professionali, in alcuni casi evidenziando una netta preferenza delle imprese verso i lavoratori immigrati. E’ il caso degli addetti all'immissione di dati, del personale non qualificato nei servizi di ristorazione, degli addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi e per i montatori di manufatti prefabbricati e di preformati: per questi profili il rapporto tra immigrati e italiani supera il 75%. Prossimi al 50% si collocano i manovali e simili (48,5%), pittori, stuccatori, laccatori e decoratori (48,2%), i conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in plastica (46,6%) e gli operai addetti alle macchine confezionatrici di prodotti industriali (41,7%). Al disotto della soglia del 40% rispetto ai colleghi italiani appaiono invece professioni ritenute generalmente di più facile appannaggio di personale straniero: addetti all’assistenza personale (39,3%), personale qualificato nei servizi sanitari e sociali (38,9%), idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas (38,6%) e infine cuochi in alberghi e ristoranti (35,2%). A livello regionale, la riduzione più consistente nella domanda di lavoro immigrato viene dalla Lombardia che, in assoluto resta comunque la regione con maggiore richiesta: le 11.540 assunzioni previste quest’anno, infatti, sono 6.710 in meno dell’anno precedente (pari ad una riduzione del 36,8% rispetto alle 18.250 del 2011). Seguono l’Emilia-Romagna, dove le richieste si riducono di 4.630 unità (6.470 contro 11.100 dello scorso anno) e il Piemonte (-2.050 unità, da 8.360 a 6.310). Le uniche regioni a vedere aumentare la propria richiesta – ma per entità a volte trascurabili - sono, nell’ordine, l’Abruzzo (+380 unità), la Basilicata (+180), la Liguria (+110), il Molise (+70) e il Friuli Venezia Giulia (+50). Per quanto riguarda la provincia di Benevento, le assunzioni non stagionali di personale immigrato previste dalle imprese per il 2012 è pari a 120 in valore assoluto. Nel 2011 è stato di 170, con una differenza di 50 unità.



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