Benevento, in sala operatoria con il robot 'da Vinci'. Al 'Rummo' la chirurgia di frontiera
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La chirurgia robotica a Benevento. Non è fantascienza ma è quello che, almeno per sei mesi, sarà possibile avere in dotazione all'ospedale 'Rummo' di Benevento a servizio del reparto di Cristiano Huscher che dal luglio 2012 è "in forza" alla struttura di via Delcogliano in qualità di primario di chirurgia oncologica. Dopo l'Istituto Pascale ed il Monaldi di Napoli, il 'Rummo' è la terza struttura che avrà a disposizione il "da Vinci". Si tratta di uno strumento iper-tecnologico che consente movimenti che non sono riproducibili nè con la chirurgia tradizionale e nemmeno con la laparoscopia. Le caratteristiche fondamentali sono l'ingrandimento del campo operatorio dalle 10 alle 15 volte e i bracci meccanici che montano gli strumenti chirurgici (pinze, forbici, aspiratori e divaricatori) e di una consolle dalla quale il chirurgo, utilizzando un sistema ottico a tre dimensioni, controlla e comanda a distanza l'intervento. Solitamente il "da Vinci" viene utilizzato nella procedura di rimozione della prostata, sostituzione della valvola cardiaca e nelle procedure di chirurgia ginecologica, ma può anche essere usato per qualsivoglia procedura chirurgica addominale o toracica.
BOCCALONE: 'CI MISURIAMO CON IL CAMBIAMENTO'. BERRUTI: 'BENEFICI IMMEDIATI'
Una 'sperimentazione', quella di Benevento, resa possibile proprio per la presenza di Huscher: "Abbiamo la macchina giusta ma serviva "il pilota" - ci ha spiegato il direttore sanitario dell'azienda ospedaliera, Giampiero Berruti - noi abbiamo la fortuna di avere Huscher che ha già sperimentato questa tecnica". Secondo Berruti "la robotica avrà l'opportunità di affiancare la laparoscopia con benefici immediati per il paziente, come la riduzione del dolore, dei sanguinamenti, minori rischi di infezione delle ferite e, buon ultimo, un reintegro alle attività quotidiane più rapido. Dal punto di vista oncologico - ha aggiunto il direttore sanitario - "da Vinci" ha chiaramente maggiore delicatezza nei movimenti di operazione e grande precisione, cosa che chiaramente non può avere la mano umana. Infine, una nuova opportunità per sconfiggere queste neoplasie". Visibilmente soddisfatto, il direttore generale del 'Rummo', Nicola Boccalone: "Il nostro obiettivo è quello di produrre almeno cinquanta interventi in sei mesi. Tre sono già stati realizzati. L'introduzione del "da Vinci" è un'ulteriore dimostrazione dell'impegno dell'azienda di combinare qualità e quantità e scommettere sulle nuove tecnologie e metodologie chirurgiche. Facciamo qualità dunque - ha specificato Boccalone - perchè in questo modo siamo scelti dal paziente che vuole affidarsi alla struttura di Benevento. Da noi sarà possibile trovare la giusta risposta alle proprie esigenze". Boccalone ha poi 'lodato' l'equipe medica ("Sono una vera squadra") ricordando che "il Rummo mira a diventare punto di riferimento". Certo, il 'da Vinci' non è stato ancora acquistato: "Attualmente lo avremo in dotazione per sei mesi - ha chiarito - per un costo di 300mila euro (160mila sono per la formazione). Ci sembra una scelta saggia e mirata: puntiamo alla sperimentazione, vediamo prima se la robotica può essere effettivamente utile e determinante, ce lo diranno i fatti. Sei mesi sono il tempo medio esatto per capire se questa idea vale". Il costo complessivo per l'acquisto del "robot" è di 2milioni e 500mila euro: "C'è voglia di misurarsi con il cambiamento, essere competitivi a livello nazionale e, dunque, se lo riterremo opportuno, acquisteremo il macchinario studiando la forma migliore e più sostenibile".
Gaetano Vessichelli