Intervista a Berardo Paradiso, uno dei “Gladiatori d’oro sanniti” del 2007

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Originario di Buonalbergo, ha conseguito formidabili risultati nel mondo imprenditoriale nella città più importante del mondo dal punto di vista della economia e della geopolitica. Ha ricoperto incarichi di vertice nelle organizzazioni economiche di New York, mai però dimenticando né i rapporti con la madrepatria né le sue radici, facendosi interprete dei sentimenti di una collettività sannita e italiana che non vuole rinunciare alle proprie radici. Uomo del Sannio affermatosi fuori del Sannio, simbolo per quanti hanno fiducia nel rapporto tra sviluppo globale e quello locale, è un esempio di spirito di sacrificio di dedizione di capacità e di lavoro.

Con questa motivazione Berardo Paradiso ha vinto sabato 7 luglio il premio “Gladiatore d’oro 2007”. La targa, consegnatogli dal presidente della Camera di Commercio di Benevento Gennaro Masiello e dal sindaco di Buonalbergo Fernando D’Aloia, rappresenta per l’imprenditore americano un riconoscimento importante dopo tanti anni di attività lavorativa. Al Quaderno, Paradiso ha raccontato le tappe della sua carriera.

Come ha reagito alla notizia di dover ricevere in terra sannita un premio di così grande prestigio?
"Dopo tanti anni di lavoro ritengo sia uno dei più bei premi che si possa ricevere. Sono fiero e felice di provenire da questa terra al punto di chiamare la mia barca sannita. I miei amici americani, ignari del Sannio, pensano che in realtà sia dedicata a “San Anita”!

Il premio comunque non va solo a me, ma tutti coloro che hanno lasciato la madrepatria e che si sono distinti all’estero con coraggio e con onestà grazie al dna sannitico. Con queste qualità, infatti, è possibile poter vivere in terra straniera e superare le tante difficoltà che la vita presenta.

Così come il gladiatore che vive con la speranza recondita di poter sopravvivere contro le ostilità e deve conquistare nell’arena le simpatie del pubblico, anche il sannita all’estero deve sempre nutrire una forte speranza per giungere agli obiettivi che si è preposto, deve possedere un grande cuore e un lavoro onesto per ottenere un posto di rilievo nel mondo".

Qual è stato il suo percorso per raggiungere un tale livello di notorietà?
"Il mio cammino è fatto di coincidenze anche perché come dice il celebre De Crescenzo la vita si decide in un secondo. Ho conseguito la laurea di Ingegneria Meccanica a Napoli e poi ho conosciuto mia moglie. Questo incontro ha rappresentato per me un momento decisivo, quel secondo che mi ha fatto decidere di lasciare l’Italia per trasferirmi con lei in Svizzera, suo Paese di origine. Ho iniziato a lavorare lì con una società che fabbricava utensili meccanici utilizzabili per tutti i tipi di trapani. Ho cominciato a distinguermi per la voglia di lavorare e di affermarmi tanto che mi venne offerta la possibilità di trasferirmi a Portorico per aprire una nuova fabbrica. Era il 1978, avevo solo 31 anni ed iniziavo così la carriera industriale nonostante le tante difficoltà da affrontare. Dopo tre anni, allo scadere del mio contratto come presidente della società, il mio destino era diviso tra la possibilità di ritornare in Svizzera nella casa madre dell’azienda o di spostarmi a New York per continuare l’esperienza americana. Potevo giocare la carta del futuro data la giovane età e da ingegnere sono diventato business man. Oggi mi occupo della fabbricazione di 3000 punte diverse per trapani che vengono prodotte in 17 fabbriche in 8 Paesi. La loro distribuzione è estesa ai mercati nord americani, del Sud e del Centro America e in Europa, mentre gli uffici sono collocati anche in Cina e Taiwan. Sono impegnato anche in tante altre attività".
In quali campi?
Nel 2003 sono stato eletto presidente della Camera di Commercio Italo-Americana, di tutte quelle del Nord America nonché nel consiglio di amministrazione di Asso Camere Estere a Roma. In questo modo ho avuto l’opportunità di essere in contatto con tutte le Camere di Commercio italiane e di seguire più da vicino il progetto di espansione dell’economia italiana nel mondo. Negli ultimi 5 anni c’è stato un incremento delle esportazioni italiane negli Stati Uniti, mentre è diminuito nel resto del mondo. Ciò magari non sarà stato merito mio, ma grazie la coordinazione degli sforzi tra le varie associazioni, della Camera di Commercio, dei consolati ha permesso di creare il Sistema Italia. Il commercio non è solo scambio di prodotti, bensì di idee. Credo molto nell’importanza della cultura: infatti, una delle organizzazioni in cui partecipo attivamente è un teatro di opera. Inoltre faccio parte dell’Accademia italiana della Cucina, per ricordare i sapori, i profumi e i piatti della penisola italiana.

Da maggio scorso sono anche presidente dello IACE (Italian American Committee on Education), l’ente che in collaborazione con il Consolato Italiano di New York supervisiona e dirige i corsi scolastici per l’insegnamento della lingua italiana. L’associazione esiste da 30 anni e si occupa della diffusione della lingua nello stato di New York, Connecticut e New Jersey. Contiamo all’attivo 375 insegnanti e 40.000 studenti. Questi ragazzi sono semi che diventeranno alberi, poi foreste. Ciò significa che se parleranno bene l’italiano, voleranno per venire in Italia, consumeranno i vostri prodotti e si vestiranno con gli abiti prodotti dalle vostre aziende. Il mio obiettivo è raggiungere un minimo di 60.000 studenti, ma per riuscirci devo penetrare nei Comuni e nei quartieri ad alta concentrazione italo-americana, individuare le scuole con non offrono l’italiano e convincerle ad avviare tale programma. Intendo dare all’Italia ciò che l’Italia ha dato a me.

Sono fiero di dire, inoltre, che dopo un recente accordo con Amedeo Caporaletti, presidente della Agusta, azienda aeronautica, sarà un elicottero italiano, prodotto a Benevento, a far volare il prossimo presidente Stati Uniti. inoltre 15 giorni fa la Alenia ha firmato un contratto per vendere agli americani 120 elicotteri. L’alta tecnologia e la meccanica rappresentano più del 50% delle esportazioni".
Ha pensato a dei progetti da estendere al Sannio?
"Da anni ho provato ad avere rapporti sia con la Provincia che con la Regione per promuovere progetti in alcuni settori che definirei di nicchia. È partita 6 mesi fa una collaborazione con un’associazione di Napoli, ECO.FORM. Si tratta di specializzazioni post-laurea per italo-americani per creare imprenditori che sappiano vendere prodotti di lusso. Faccio parte del direttivo del master che in gemellaggio con la Bocconi di Milano già conta 15 laureti che vivono tra New York, Connecticut e New Jersey. Per vendere prodotti molto costosi, infatti, bisogna approcciare un tipo di clientela specifico, con un metodologia particolare e con competenze adeguate. Questi futuri imprenditori faranno da ponte di dialogo tra le società americane e quelle italiane”.

Il premio ricevuto da Berardo Paradiso, istituito dalla Provincia e intitolato al “Gladiatore Sannita”, bassorilievo che si trova nel Museo del Sannio, è giunto alla sua VI edizione. Oltre a Berardo Paradiso sono stati premiati anche: l’allenatore di rugby Francesco Ascantini, l’imprenditore John Di Fede, la giornalista Donatella Della Ratta, il pittore e scultore Antonio Del Donno, l’imprenditore Vincent Marmorale, la soprintendente archeologica Giuliana Tocco, l’imprenditrice Dora Costantini, l’imprenditore Lanfranco Zucconi, il ricercatore Fiorenzo Vetrone e lo storico e saggista Pier Luigi Rovito. Una menzione speciale è infine andata ad Angelo Fuschetto, giornalista e saggista.

La serata, condotta da Arianna Ciampoli e Luciano Scateni, per la regia di Renato Giordano e l’organizzazione di “Liberospettacolo”, si è svolta al Musa (Polo Mussale della Tecnica e del Lavoro) in località Piano Cappelle a Benevento. In scena, nel corso della serata, numerosi artisti come Antonello Rapuano al pianoforte, il complesso di musica e canti popolari “Vito Mercurio e Famiglia d’arte”, la cantante Patrizia Lopez, i comici Gabriele Cirilli e Angelo Di Gennaro. Ha concluso lo spettacolo Mario Venuti. Il momento più suggestivo l’ha regalato Lina Sastri nell’intonare brani classici della tradizione partenopea. Presenti all’evento anche il ministro della Giustizia Clemente Mastella e la moglie Sandra Lonardo, presidente del Consiglio Regionale della Campania.
S.C.



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