Jobs Act, Bosco: "No a stravolgimenti dell'art.4 dello Statuto dei lavoratori"

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Fioravante Bosco (Uil)Fioravante Bosco (Uil)

Il Jobs Act approvato dal governo Renzi l’11 giugno scorso rivoluzionava di fatto l’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori sui controlli a distanza. Sull’argomento si è espresso anche il Garante della privacy che ha espresso la propria contrarietà sulla nuova forma di controllo dei dipendenti attraverso telefonini, pc e tablet.

La presidente della Camera, Laura Boldrini, auspica “che nelle prossime settimane, durante l'esame parlamentare, ci sia la possibilità di aprire un confronto che faccia chiarezza sui dubbi emersi” su uno dei decreti attuativi del Jobs Act riguardante la possibilità di controllare a distanza i lavoratori attraverso pc, smartphone e tablet.

Boldrini l’ha detto nel suo intervento alla presentazione della relazione 2014 del Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, il quale presentando la sua relazione annuale al Parlamento ha auspicato che il decreto legislativo che consente all’azienda di controllare gli strumenti elettronici del dipendente anche senza accordo sindacale “sappia ordinare i cambiamenti resi possibili dalle innovazioni in una cornice di garanzie che impediscano forme ingiustificate e invasive di controllo, nel rispetto della delega e dei vincoli della legislazione europea”.

Ciò premesso, appare chiaro che per la Uil dovrebbe essere cosa saggia che il governo Renzi riveda subito la norma sui controlli a distanza proposta nella bozza di decreto. Basterebbe mantenere il principio oggi sancito dall’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, consistente nel “divieto” del controllo a distanza e affidarsi al luogo naturale della regolazione di questa delicata materia, la contrattazione, per evitare interpretazioni che, come previsto, dopo l’allarme lanciato dai sindacati, hanno fatto emergere importanti e condividibili osservazioni.

“Nei recenti accordi del Credito (Montepaschi) e Telecomunicazioni - dichiara Fioravante Bosco, segretario generale aggiunto della Uil Benevento – si comprende come la ovvia necessità di adeguare il sistema produttivo alle innovazioni tecnologiche trova adeguata regolazione già oggi. A meno che l’intendimento non sia, ancora una volta, evitare problemi alle imprese riducendo le tutele dei lavoratori con danno al buon clima aziendale”.



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