L'altra faccia dell'immigrazione. Le storie di chi, fuggito dalle loro terre, e' ospite nel Sannio

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Sono scappati dalle loro terre, lasciadosi alle spalle tragedie, ma anche familiari che sperano di poter rivedere. Un piccolo microcosmo di varia umanità accomunata dalla disperazione che ha portato donne, uomini e bambini in Italia, con la speranza di una vita migliore, ospiti ora nel Sannio.

Benevento 12 Febbraio: una domenica come tante, quella che precede la festa degli innamorati, la settima del nuovo anno. Da pochi giorni è stato sequestrato il centro immigrati di contrada Madonna della Salute, si cerca una nuova sistemazione per gli oltre settanta occupanti. Il sindaco di  Vitulano (forse giustamente) sbarra la strada per ostacolare l'arrivo di altre trentaquattro unità in paese, l'invasione di colore sta diventando insostenibile, alcuni cittadini applaudono, altri sono indignati, Salvini  esulta.

Sono le ore 19, ci troviamo a piazzale Catullo, nei pressi di via Torre  della Catena, nella sede di Parola Viva Italia, oltre trenta immigrati sono a pregare e a chiedere un miracolo al Dio che li ha portati fino al nostro amato Sannio. Storie difficili quelle raccontate dai ragazzi, raccapriccianti solo ad ascoltarle. Un ragazzo ci racconta del padre e di un fratello ucciso in Africa per essersi opposto all'esproprio di un fazzoletto di terra che permetteva la sopravvivenza all'intera famiglia.

Una neo-mamma ci racconta che il papà del bambino è in Siria e spera di rivederlo al più presto. Un paio di ragazzi arrivano in bicicletta, stanno scendendo da San Giovanni di Ceppaloni, hanno freddo ma sono felici di riabbracciare i fratelli. L'incontro dura poco più di un'ora e i ragazzi sono entusiasti della musica, una di loro alla fine canterà un canto tra i sorrisi e la gioia dei compaesani.

"Ogni domenica noleggiamo un pullman e andiamo a prendere i ragazzi dalle  strutture di Apice e San Giorgio del Sannio per portarli in chiesa" - ci spiega Adriana, la responsabile della comunità - "siamo onorati di seguire queste vite che appartengono allo stesso Dio che serviamo noi, l'incontro viene sempre tradotto in Inglese" "Tra di loro ci sono vari cristiani, non solo evangelici, che stanno riscoprendo la fede in Dio proprio qui in Italia- spiega il pastore Enzo Festa- lavoriamo quotidianamente per un'integrazione sociale e religiosa."

Stesso trattamento anche per gli immigrati della valle caudina dove, ogni domenica mattina alle ore 10.30 si svolge l'incontro presso la sede di Montesarchio in piazza Martiri di Cefalonia.

Vincenzo Izzo



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