La denuncia pubblica del sindaco di Apice: 'Tensioni ed attacchi personali, timore di un nuovo atto intimidatorio'

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Il sindaco di Apice, Ida Antonietta Albanese, è intervenuta con una nota, relativa agli atti intimidatori di cui è stata vittima nei mesi scorsi.
Una vera e propria denuncia pubblica, quella del sindaco, che chiede maggior celerità alla Magistratura “In qualità di sindaco di Apice sento il bisogno di esternare alcune considerazioni a seguito del vile atto intimidatorio rivoltomi lo scorso 10 agosto, ossia l’incendio dell’autovettura di proprietà, parcheggiata nel posto solitamente utilizzato dinanzi la mia abitazione. Tale episodio, rappresenta sotto il profilo cronologico l’ultimo di una serie di avvertimenti concretizzatisi sia in atteggiamenti di minaccia, offesa e provocazione nei confronti della mia Amministrazione che di mistificazione dell’operato sin qui svolto dall’inizio del mandato nello scorso 2009. L’unica colpa della sottoscritta e della maggioranza che la sostiene è forse quella di aver spezzato il sistema di potere che vigeva ad Apice laddove l’Ente, anziché essere erogatore di servizi e di esercitare le funzioni fondamentali come assegnate dalla legge, era a servizio e beneficio di pochi i quali, con pratiche illecite ripetutamente denunciate agli organi competenti dal 2005 a seguire, hanno disastrato le finanze dell’Ente determinandone il dissesto finanziario”. ”Avendo piena fiducia nelle Istituzioni abbiamo segnalato all’Autorità Giudiziaria ed alla Corte dei Conti gli illeciti e le illegalità riscontrate nel corso della revisione degli atti amministrativi del passato, ma ad oggi senza alcun riscontro accentuando il senso di abbandono e lontananza di tutte le Istituzioni nei nostri confronti. Difatti attorno alla nostra attività amministrativa – ha continuato nella nota il sindaco Albanese - , si è creato un clima crescente di tensione e di attacchi anche personali, sia da parte di personaggi noti risentiti per l’improvvisa interruzione della marea di incarichi di cui avevano beneficato nel corso degli anni, sia da parte degli avversari politici, sia da parte del sottobosco di sostenitori per il passato illecitamente avvantaggiati. Siamo tutt’ora in attesa di riscontri e di risposte dall’Autorità Giudiziaria e dalla Corte dei Conti. L’auspicio è che al recente atto intimidatorio non ne seguano altri peggiori: il desiderio sarebbe quello di una azione più celere e determinata della Magistratura, che consenta di individuare al più presto gli autori del vile gesto in modo da giungere ad un’esemplare condanna che dia serenità alla collettività, sia un segnale forte della presenza dello Stato e della Legalità. Da parte nostra – ha ribadito il sindaco di Apice - non possiamo che confermare la volontà di continuare ad operare per affermare il primato della legalità e della onestà. Chiedo, inoltre, un incontro urgente alle autorità competenti, per illustrare nei dettagli quanto affermato e per tentare di trovare insieme delle risposte e delle soluzioni ai problemi qui enunciati”.



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