La Falanghina Senete de La Guardiense, terzo miglior vino bianco italiano

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Il complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia a Roma, ha ospitato giovedì 12 febbraio, la tappa finale de “I Migliori Vini Italiani 2015”, la rassegna enologica tesa a valorizzare i prodotti d’eccellenza del panorama vinicolo italiano. In tale ambito è stata premiata, tra i primi 3 migliori bianchi con il punteggio di 95/100, la Falanghina “Senete” del Sannio Dop 2013 del sodalizio guardiese.
I vini premiati sono stati selezionati da Luca Maroni, una delle firme dell’enologia italiana più note al mondo, secondo il metodo di degustazione scientifico, basato sull’analisi sensoriale. Analisi in cui viene sancito che la qualità del vino coincide con la piacevolezza del suo sapore e con i suoi parametri di consistenza, equilibrio e integrità.
Lo stesso Luca Maroni ha guidato gli ospiti in un viaggio dedicato al nettare degli dei, terminato con la premiazione dei prodotti più meritevoli elencati in questa XXII edizione dell’Annuario dei Migliori Vini Italiani 2015.
Ospiti della manifestazione, oltre ai produttori premiati, sono stati numerosi giornalisti della stampa specializzata, personalità delle istituzioni e del mondo dello spettacolo.
Ancora una volta la Falanghina e il Sannio tra i più grandi nomi dell’enologia italiana. D’altronde questo poliedrico e florido vitigno rappresenta un volano importante della viticoltura e dell’economia del territorio.
Titina Pigna, Vicepresidente della Guardiense che insieme agli Amministratori della Cantina di Guardia Sanframondi, Silvio Di Lonardo e Pellegrino Pica e all’enologo aziendale Marco Giulioli, ha guidato la delegazione che per conto dei circa mille soci ha ritirato il riconoscimento, ha dichiarato che “il premio è dedicato al lavoro dei determinati ed appassionati soci e a quei 33 “giovanotti” lungimiranti e coraggiosi che questa azienda hanno fondato. La loro età media quando si sono decisi a questo passo era di 35 anni. In questi giorni ci ha lasciato l’ultimo di loro, Sebastiano Falluto, che a quel tempo era anche il più giovane tra loro. Aveva appena 27 anni. Le loro storie – ha aggiunto - che hanno contribuito con generosità e liberalità a dare un contributo importante a quel pezzo di Mezzogiorno che funziona, devono essere maggiormente conosciute e diventare monito ed orgoglio per le nuove generazioni. Su questo ci impegneremo come amministratori della Guardiense, cercando ancora una volta collaborazione e stimolo dalle Istituzioni scolastiche del territorio” – ha concluso Pigna.



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