La Provincia di Bergamo e quel pezzo di terra sannita. Dalle biomasse all'agricoltura

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La Provincia di Bergamo compra un pezzo di terra in provincia di Benevento e, da oggi, potrà utilizzarla per uso agricolo. Non è una barzelletta ma è quello che è realmente accaduto in località S.Mennitto a San Salvatore Telesino. Una storia lunga e datata, dal 2005 ad oggi, tra progetti, movimenti di protesta e ricorsi. Protagonista la provincia bergamasca che ora si trova a gestire questo enorme paradosso. Parliamo della questione relativa alla costruzione di una centrale a biomasse nel territorio del comune telesino: un investimento enorme, da 56 milioni di euro, dei quali 12 finanziati con fondi comunitari. Una vicenda che oggi sembra finita nel dimenticatoio ma che, all'epoca dei fatti, suscitò grande clamore non solo in valle telesina ma in tutto il territorio sannita.

Il tutto ha inizio nel 2005 quando la suddetta azienda, società satellite dell’ ABM SPA di proprietà della Provincia di Bergamo, presenta il progetto per la costruzione della centrale. Rapporti quelli che stringono Bergamo e Benevento, che sono prima politici e poi progettuali. L’intero comparto politico locale infatti era ben lieto e addirittura “onorato” di poter ospitare la centrale biomasse, tanto che addirittura, Bertolaso e Letta intervennero per salvaguardarlo (facendo in Regione Campania affinché l' iter autorizzativo si sbloccasse), unitamente a chi il progetto l’aveva voluto: l’allora presidente della Provincia di Benevento Carmine Nardone, l’allora sindaco del comune telesino Giuseppe Creta e l’assessore Vincenzo Cicchiello (che in seguito diverranno i più grandi avversari del progetto insieme alla Mastella Family) con le imminenti elezioni che diventarono il viatico giusto per il cambio di rotta.
In quegli anni nell’intera valle nacque anche un movimento forte costituito da un comitato unico comprensoriale dei 14 comuni interessati dal nome: “Valle telesina – Terra Mia”. Lo scopo era quello di contrastare il Progetto di Centrale per la produzione di energia elettrica con termovalorizzazione di biomasse dietro il quale poteva nascondersi lo spettro dello smaltimento dei rifiuti urbani, in una regione da sempre in emergenza. Non bastarono le smentite del capoluogo lombardo a placare gli animi accesi e combattivi dei tantissimi che il 26 agosto del 2007 si diedero appuntamento proprio a San Salvatore e che in marcia attraversarono tutto il comune per dire un ‘no’ secco al progetto. La Conferenza regionale dei Servizi, bocciò la realizzazione dell’impianto il 23 luglio 2009, con grande entusiasmo anche del neo presidente della Provincia di Benevento Aniello Cimitile. Un duro colpo invece per il Presidente della Provincia di Bergamo Bettoni che aveva creduto nella firma apposta sul ‘protocollo d' intesa su materie d' energia e innovazione’ proposto al collega Nardone e che aveva visto il suo ente spendere 2,5 milioni per l'acquisto del terreno e 1,8 per la progettazione.
Arrivò nel 2010 a chiudere la faccenda anche la bocciatura del Tar Campania che ripose per sempre le speranze bergamasche di costruire l'impianto biomasse. Sembrerebbe essere finita ed invece con l’arrivo di Pirovano (nella sede della Provincia di Bergamo) e il conseguente via libera del consiglio provinciale nel 2011, parte anche l’iter per accertare la responsabilità dei precedenti amministratori e per valutare la correttezza delle operazioni riguardo proprio la costruzione della centrale a biomasse nel comune di San Salvatore Telesino. Alle azioni di responsabilità verso i passati amministratori di Vocem, ora in liquidazione: Giorgio Berta (ex presidente), Giovanni Battista Maria Valle, Mauro Ardizzone e Daniele Andreini viene allegata anche la richiesta di risarcimento danni: “6 milioni e 900 mila euro”. Il risarcimento però, circa 4 milioni di euro, era stato anche gridato dai bergamaschi già nel 2009 e richiesto proprio alla Provincia di Benevento e al comune di San Salvatore Telesino. La procedura di risarcimento verso gli ex amministratori è stata bocciata l’8 luglio dall’Arbitro Unico (Camera Arbitrale di Bergamo), Francesco Benatti, ritenendo valido anche l’acquisto del terreno avvenuto prima del parere positivo sull’impianto. Ora però il terreno acquistato dalla Provincia di Bergamo a San Salvatore che fine farà? Nel paese degli orti, Bergamo è pronta ad entrare in concorrenza con i locali. Le vie dell'agricoltura sono infinite...

Michele Palmieri

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