La Provincia, il suffragio popolare e l'assessore che non vota: 'Cittadini esclusi, legge demagogica'

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N.S. - Privilegio per pochi, popolo escluso. Con il passare delle ore, mentre si va formato il nuovo corso della Provincia di Benevento, che sarà capitanata dal sindaco di S.Giorgio del Sannio, Claudio Ricci, monta il malumore per questa 'strana' elezione. Il dopo-Cimitile se lo immaginavano diverso non solo gli esponenti del Movimento 5 Stelle, che ieri sera hanno manifestato sotto la Rocca dei Rettori per esternare il loro disappunto sulle modalità di voto. La protesta grillina, capeggiata dagli striscioni "Il voto è cosa loro" oppure "Abolita la democrazia" non è certo l'unico malumore registrato nel Sannio.
Sul web tanta ironia, ma anche rassegnazione: nessuna abolizione della Provincia (e questo lo sapevamo già tutti da mesi) ma sopratutto nessuna possiblità al popolo di decidere realmente chi merita di sedere su una poltrona della Rocca dei Rettori. Ma tra le tante lamentele spicca la posizione di Nicola Gagliarde, assessore al comune di Pago Veiano che, chiamato al voto, ha preferito non votare, così come recita nel suo post su Facebook: "In qualità di assessore comunale - si legge - avevo diritto al voto per le elezioni provincali 2014 ma, nonostante diversi candidati avrebbero meritato la fiducia, ho preferito non esercitare questo mio diritto al voto perchè non sono assolutamente d'accordo con la controriforma Delrio". Per Gagliarde non ci sono mezzi termini e giudica la nuova legge "demagogica perchè non ha abolito le province e pericolosamente anticostituzionale e antidemocratica, perchè, in nome di un risparmio economico che non c'è, dona maggiore potere ai partiti che sono i principali artefici di questa crisi economica-democratica, indebolendo ulteriormente la volontà e la partecipazione dei cittadini alla vita politica". Una posizione forte quella dell'assessore comunale di Pago Veiano che conclude: "La riforma Delrio fa parte di quell'esperimento politico di governare la pubblica amministrazione senza il consenso dei cittadini nato qualche anno fa con la nomina del governo Monti".



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