La Regione Campania promuove il territorio, il Liceo "Rummo" accoglie la sfida

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Studenti del Liceo Rummo di Benevento durante le visite di istruzione promosse dalla Regione CampaniaStudenti del Liceo Rummo di Benevento durante le visite di istruzione promosse dalla Regione Campania

Gli studenti del Liceo Rummo di Benevento raccontano le loro esperienze a conclusione delle visite di istruzione promosse dalla Regione Campania per promuovere il territorio.

Entusiasmo e meraviglia negli occhi di trenta giovani studenti del liceo “Rummo” di Benevento, in visita presso alcune delle mete turistiche più popolari della Campania. Non si è trattato di un comune viaggio d’istruzione, benché esso sia sempre promotore di arricchimento sul piano culturale, artistico e relazionale, ma di un progetto cofinanziato dalla Regione Campania, che ha approvato l’ottavo Atto Integrativo al Protocollo d’intesa tra la Regione Campania e il MIUR (delibera di Giunta regionale n. 653 del 22.11.2016).

La somma complessiva stanziata dalla Regione per l'azione di conoscenza e la valorizzazione del territorio è pari a 700.000,00 euro ed è indirizzata agli studenti campani in visita nei propri luoghi, ma anche a studenti di altre regioni. Particolare riguardo finanziario è concesso agli studenti delle regioni colpite dagli eventi sismici, Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, che progettino di visitare la Campania. Tra gli obiettivi dell’operazione vi è la sensibilizzazione degli studenti campani alla conoscenza diretta del proprio territorio per l’acquisizione di una consapevole identità di appartenenza.

Silvana Russo, docente della 1 D e la Emmeviaggi di Benevento hanno coordinato le operazioni di accesso al credito della classe che, previa presentazione di un itinerario storico, artistico e culturale ha ottenuto la somma di 60 euro pro capite, che sommate al contributo delle famiglie, hanno consentito agli studenti, con il supporto costante di guide professionali, di approfondire argomenti del proprio percorso pluridisciplinare di studi nei luoghi in cui la storia ha lasciato segni indelebili del passaggio umano e della maestria di artisti senza tempo. Gli obiettivi perseguiti dalla Regione Campania, di rendere gli studenti ambasciatori dei valori storici, culturali e ambientali possono dirsi ampiamente perseguiti.

Già durante la permanenza serale presso la struttura alberghiera, guidati dai docenti accompagnatori, gli studenti hanno prodotto relazioni documentali a testimonianza delle escursioni effettuate, delle curiosità culturali emerse e delle relazioni intessute con la popolazione locale, di cui hanno riconosciuto le comuni tradizioni, lingua e costumi. 

Sonia Caputo

Caserta

La prima gita è sempre un'esperienza positiva e nuova per una classe e soprattutto è fondamentale per la formazione di un legame forte con i nuovi compagni. oggi vi racconteremo quindi la nostra prima gita. 

La prima tappa è stata la reggia di Caserta: Siamo stati guidati lungo il percorso da una giovane guida, che ci ha descritto le opere, ma soprattutto ci ha raccontato degli aneddoti sull'antica corte della reggia, facendoci così rivivere una realtà passata. Abbiamo potuto ammirare la bellezza e la magnificenza delle architetture e delle decorazioni grazie anche a una piacevole passeggiata in bici, sotto il sole caldo e circondati dal verde. Intorno a noi abbiamo potuto ammirare i bellissimi giardini inglesi, che ci hanno trasmesso pace e tranquillità A molti era già capitato di visitare la reggia in passato, ma in questa nuova modalità di traspporto, in bici, è stato molto più emozionante e divertente. Alla fine della visita siamo rimasti soddisfatti e vogliamo riproporre questa esperienza, magica e speciale, alle nostre famiglie e agli amici.

A cura di: Alessia Frusciante, Gaia Iannella, Martina Minicozzi, Francesca Rossi, Marika Zollo

Paestum

La visita agli scavi archeologici di Paestum, a differenza delle altre uscite didattiche, è stata particolarmente coinvolgente poiché per la prima volta abbiamo visto applicate le tante regole dell'arte e dell'architettura che studiamo nei libri di scuola. Quindi solo adesso siamo riusciti a comprenderle veramente e di conseguenza ad interagire maggiormente con la guida.

La visita ci ha permesso di immaginare e addirittura di immedesimarci nella vita quotidiana di popoli vissuti secoli fa. Ad esempio, guardando i resti dell'anfiteatro dove si svolgevano gli scontri tra gladiatori e bestie feroci, ci siamo stupiti pensando che ciò potesse accadere realmente in quanto al giorno d'oggi ritroviamo tali scene solo nel grande schermo.  Allora, così come oggi, la società tende a classificare la popolazione, tanto è vero che l'anfiteatro era diviso in vari spalti assegnati in base al ceto sociale.

Però c'è da dire che in alcuni casi l'antichità é più moderna della contemporaneità: infatti, visitando il museo archeologico di Paestum ci sono stati mostrati dipinti che ritraevano scene di omosessualità. Quindi deduciamo che ciò non era visto come uno scandalo ma come una legittima manifestazione d'amore.
In conclusione questa esperienza c'è servita a comprendere che non bisogna essere sprezzanti delle nostre terre e pensare che i posti lontani vantino un patrimonio storico migliore del nostro.

A cura di: Clementina Maria Cama, Maria Ilaria D’Aronzo, Laura Gagliarde, Alessandra Maio, Fulvio Morante

San Leucio

Le seterie di San Leucio furono realizzate da Ferdinando IV di Borbone in onore della sua città nativa ovvero Napoli. Il re, che teneva molto alle sue origini napoletane, molto più che a quelle borboniche, venne soprannominato per l'appunto Ferdinando I di Napoli e fu un sovrano lungimirante e innovativo. Lo testimoniano le seterie di San Leucio, nate da un progetto con cui Ferdinando cercò di valorizzare il territorio. Grazie a lui, molte persone trovarono un lavoro ben retribuito; uomini e donne avevano pari diritti e i figli dei lavoratori avevano la possibilità di andare a scuola, che il re fece costruire appositamente poco distante dalla seteria.

Il re inoltre fece costruire delle case a schiera, che si trovavano sotto la fabbrica, per gli operai e le loro famiglie. All'interno della seteria vi era la residenza estiva dei sovrani, che periodicamente vi si recavano per verificare il funzionamento della fabbrica. Tutto inizia con il baco da cui si estrapola un filo che veniva lavorato tramite la torcitura e altri macchinari che per l'epoca sono considerati molto ingegnosi e ben funzionanti. La seta era ed è utilizzata principalmente per realizzare tende, lenzuola e vari capi di abbigliamento. A detta della guida la seta di S. Leucio è apprezzata in tutto il mondo e si trova all'interno di milioni di case, addirittura alla Casa Bianca.

A cura di: Cosimo Caporaso, Francesco De Girolamo, Attilio De Mercurio, Jacopo Montenigro, Francesco Simeoli, Alessandro Vaccaro

Santa Maria di Castellabate

Il pomeriggio del 16 maggio abbiamo visitato Santa Maria di Castellabate. Siamo stati entusiasti della visita, in quanto lì è stato girato il famosissimo film "Benvenuti al sud". Questa località, che offre scorci da cartolina, è diventata di fatto famosa grazie al film. Questo dimostra che la televisione e tutti i media, come internet o la radio, hanno una grande influenza sulla mente delle persone, con il fenomeno della massificazione. Siamo venuti a conoscenza dalla popolazione locale che lo scenario della piazzetta è stato modificato solo parzialmente, poiché l’insegna del bar dove nel film era ambientato l’ufficio postale è stato solo coperta, in quanto le scene interne al locale sono state registrate altrove. Un ultimo particolare molto suggestivo è stato il panorama, che ha suscitato in noi grandi emozioni, con una visione a 360^ e bellissime viste ovunque.

A cura di: Antonio Delli Carri, Davide D’Angelis Giuseppe Manocchio, Giovanni Nuzzi, Carla Sabella
 



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