Benevento: le famiglie degli audiolesi si appellano ai parlamentari

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La sezione provinciale di Benevento dell’associazione Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi ha rivolto un appello alla deputazione parlamentare sannita e alla dirigenza dell’Asl Bn1 affinchè si oppongano al riconoscimento legislativo del Lis quale lingua ufficiale dei sordi.

“In primo luogo – si legge in una nota - va tenuto presente che le nuove generazioni dei sordi, nella loro stragrande maggioranza, grazie al decisivo ausilio della tecnologia oltre che al supporto logopedico, hanno acquisito piena capacità di comunicazione verbale. Per questi, dunque, la Lis è uno strumento assolutamente sconosciuto, foriero anche di visibili imbarazzi e turbamenti.

La stessa sacrosanta integrazione a livello scolastico ha segnalato l’importanza della comunicazione verbale fra udenti e non udenti, facendo registrare significativi livelli di solidarietà fra coetanei, impegnati in un costruttivo clima di mutuo soccorso.

Nelle realtà formative l’alunno sordo si è sentito coinvolto appieno in un processo di crescita culturale ed umana, senza avvertire minimamente ed in nessuna circostanza la menomazione come minorazione e quindi discriminazione.

Ovviamente per persone giovani-adulte, che comunicano soltanto attraverso la L.I.S,. questa stessa forma di comunicazione non può essere negata, per cui ad essi va garantita una idonea forma di comunicazione che li metta in grado di comprendere e di comprendersi.

Ciò, però, esclude che la Lis venga riconosciuta per legge come lingua ufficiale. Si ponga mente alla quantità di risorse necessarie per dotare ogni ambiente formativo, ogni famiglia, ogni ufficio, qualsiasi luogo di ricreazione frequentato da una persona affetta da sordità, della necessaria presenza di un interprete: significherebbe dotare ogni ambito sociale di un interprete e nello stesso tempo richiederebbe l’istituzione di scuole mirate alla cui frequenza dovrebbe essere chiamata l’intera comunità!”.

La Fiadda, perciò, propone di destinare risorse per una completa formazione degli insegnanti di sostegno, il rafforzamento nelle strutture sanitarie di figure di logopedisti in grado di operare la piena demutizzazione del soggetto affetto da ipoacusia, eseguire lo screening neonatale in tutte le strutture sanitarie, pari opportunità nell’inserimento lavorativo, il diritto all’accesso alle informazioni attraverso la sottotitolazione con copertura integrale dei programmi televisivi, la ricerca di innovazioni impiantistiche a livello di microchirurgia.



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