legge sui Piccoli comuni, Coldiretti: "Tutela cassaforte del vero Made in Italy"

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Gennarino Masiello e Francesco SossiGennarino Masiello e Francesco Sossi

Campania terza regione con 335 borghi: 106 salernitani, 101 in Irpinia, 70 nel Sannio, 48 casertani e 10 napoletani. Nella nostra provincia ben 71 realtà su 78 con una popolazione inferiore ai 5mila abitanti. Bene le imprese agricole e il turismo enogastronomico.

Tre piccoli comuni su quattro sono il territorio di riferimento per gli allevamenti destinati alla produzione di formaggi o salumi italiani a denominazione di origine (Dop), mentre nel 60% si trovano gli uliveti dai quali si ottengono i pregiati extravergini riconosciuti dall’Unione Europea. È quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per la storica approvazione definitiva della legge per la valorizzazione dei Piccoli Comuni promossa da Ermete Realacci, che riguarda 5.567 centri al di sotto di cinquemila abitanti, pari al 70% del totale dei Comuni presenti sul territorio dove vivono 10 milioni di abitanti.

La Campania è la terza regione italiana per numero di borghi – spiega Gennarino Masiello, presidente regionale e vicepresidente nazionale di Coldiretti – con 335 Comuni sotto i cinquemila abitanti, 106 nel Salernitano, 101 in Irpinia, 70 nel Sannio, 48 nel Casertano e 10 nel Napoletano. In questi territori si sviluppa e vive la nostra agricoltura, cassaforte del nostro vero made in Italy, che oggi guarda alla tradizione con grande capacità di innovazione. Soprattutto nelle piccole comunità campane si continua a difendere e produrre un patrimonio agroalimentare fatto da 15 Dop, 9 Igp, 15 vini Doc, 4 Docg e 10 Igt, oltre a 515 prodotti agroalimentari tradizionali”.

Un obiettivo fortemente sostenuto negli anni dalla Coldiretti per tutelare e valorizzare un patrimonio naturale e paesaggistico, culturale e artistico senza eguali per la popolazione residente ma anche per il numero crescente di turisti italiani e stranieri che vanno alla ricerca dei tesori nascosti del Belpaese. Lo dimostra il fatto che – afferma la Coldiretti – i piccoli comuni sono il vero motore della vacanza enogastronomica tanto da aver legato il proprio nome a ormai note specialità. Nei piccoli comuni si “coltiva” – sottolinea la Coldiretti - oltre la metà della produzione agroalimentare nazionale che ha reso celebre il Made in Italy nel mondo grazie alla presenza di oltre 300mila le imprese agricole impegnate quotidianamente per assicurare la salvaguardia delle colture agricole tradizionali, il mantenimento delle tipicità alimentari, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e dagli incendi per difendere un ambiente che offre grandi opportunità di sviluppo sostenibile.

Uno sguardo al Sannio

Il Sannio non può che esultare per l'approvazione definitiva della legge per la valorizzazione dei Piccoli Comuni. Nella nostra provincia, infatti, oltre il 90% è costituito da realtà che non superano i 5mila abitanti", sottolinea Masiello che sottolinea come gli effetti della nuova norm  vengano
amplificati, sul nostro territorio, dalla presenza di ben 71 realtà su 78 con una popolazione inferiore ai 5mila abitanti (dati Istat 2016).

Inoltre nei piccoli comuni, a livello nazionale, vengono prodottei il 93% delle DOP e degli IGP accanto al 79% dei vini più pregiati e si  "coltiva" oltre la metà della produzione agroalimentare nazionale che ha reso celebre il Made in Italy nel mondo: il tutto grazie alla presenza di  tante imprese agricole impegnate quotidianamente ad assicurare la salvaguardia delle colture tradizionali, il mantenimento delle tipicità  alimentari, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e dagli incendi per difendere un ambiente che offre grandi opportunità di sviluppo  sostenibile.

“Ora - aggiunge il direttore di Coldiretti Benevento, Francesco Sossi - ci sono le condizioni per recuperare in queste aree i troppi ritardi infrastrutturali e nei servizi offerti con interventi che vanno dalle tecnologie informatiche alle scuole, dagli ospedali alle poste fino alle  edicole. Torna essenziale, con il provvedimento proposto da Realacci, l'importanza di valorizzare le opportunità offerte dalla nuova agricoltura come presidio del territorio in aree che spesso devono fare i conti con la cronica carenza dei servizi alla persona”.

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