Lettera aperta di Viespoli a Del Vecchio e Mastella: "In pericolo sede sannita dell'Isfol"

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Pasquale Viespoli, presidente Mezzogiorno NazionalePasquale Viespoli, presidente Mezzogiorno Nazionale

Pasquale Viespoli, presidente di Mezzogiorno Nazionale lancia l’appello per la salvaguardia della sede sannita della Isfol. Lo fa diramando una lettera aperta a Raffaele Del Vecchio e Clemente Mastella. 

“L’Isfol è un Ente di ricerca fondato nel 1973 al fine di occuparsi prevalentemente dei temi della formazione professionale dei lavoratori. L’Istituto opera sotto la vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e occupa circa 600 dipendenti. Dal 2005 ha una sede decentrata a Benevento che sviluppa analisi e ricerche sui temi delle politiche del lavoro e del capitale umano. La sede è ospitata nei locali di Villa dei Papi (tramite una concessione da parte del Comune di Benevento) e vi operano 15 dipendenti a tempo determinato (scadenza contrattuale 2020)”.

Comincia da qui la lettera aperta di Pasquale Viespoli, presidente di Mezzogiorno Nazionale, rivolta ai due candidati a sindaco Raffaele Del Vecchio e Clemente Mastella tesa a salvare la sede sannita dell' Isfol.

“Dopo l’entrata in vigore del Jobs Act – continua Viespoli – anche l’ISFOL sta subendo una forte riforma per cui circa 100 dipendenti verranno trasferiti all’ANPAL, la nuova Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, che lavorerà sul sistema dei Centri per l’impiego. Il futuro dell’ISFOL oggi è incerto. La bozza di schema di decreto legislativo correttivo del Jobs Act, ancora non introdotto all’esame del Consiglio dei Ministri, prevede all’art. 4 la ridenominazione dell’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (ISFOL) in Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (INAPP). Non si conosce il resto del decreto, ma con molta probabilità si andrà verso un istituto di piccole dimensioni, con la perdita dei precari. Il Commissario, interrogato più volte sul futuro di Benevento non si è espresso, ma da più parti giungono voci allarmanti sulla sua chiusura anche prossima. La scelta è esclusivamente politica e non c’entra la spending review poiché la sede e gli stipendi dei dipendenti sono a carico del Fondo Sociale Europeo (FSE)”.
Ed ancora. “La città rischia di perdere non solo un ulteriore funzione centrale, ma un istituto importante per la filiera della conoscenza e del sapere. Forse c’è ancora tempo e spazio per conservare e valorizzare il Centro di Villa dei Papi, a condizione che istituzioni e politica si attivino con determinazione e capacità di proposta. L’INAPP sarà un ente di ricerca che analizzerà le politiche pubbliche. Le Regioni del Mezzogiorno sono destinatarie del maggior numero di risorse dei fondi strutturali e di investimento europei (FESR, FSE, FEASR e FEAP) e sono, altresì, oggetto di interventi nazionali finanziati dal CIPE. Benevento è baricentrica, sia rispetto alle principali regioni del Sud, sia rispetto alla Strategia Nazionale delle Aree Interne. Vi sono, dunque, tutti i presupposti per poter rilanciare la sede di Benevento come sede del Mezzogiorno del nuovo INAPP, la cui missione sarà analizzare le politiche europee, nazionali e regionali per il Sud. Inoltre Benevento potrebbe ospitare l’Osservatorio nazionale sulla mobilità interna dei giovani, con il compito di monitorare e individuare azioni di contrasto, sul piano nazionale a regionale, al rischio di desertificazione intellettuale, che priva il Sud delle energie e del capitale umano, indispensabili per attivare i processi di sviluppo endogeno. Per non parlare delle potenzialità ‘logistiche’ di Villa dei Papi, sul versante convegnistico, congressuale e non solo”.
E conclude. “Il Comune, in relazione agli obiettivi individuati, può svolgere un ruolo fondamentale. Poiché ho seguito la vicenda Isfol fin dall’inizio, da sottosegretario al Lavoro, ho avvertito il dovere istituzionale di rivolgervi un appello, per far emergere una questione di rilevanza territoriale e sociale, sulla quale grava inspiegabilmente, o forse ‘consapevolmente’, il silenzio e l’indifferenza e che, invece, ritengo meriti di entrare nel confronto e nel dibattito politico-amministrativo”.



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