L'inchiesta di Calvi: arresti domicilari per l'ex sindaco Molinaro

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Arresti domiciliari per Gianni Molinaro, obbligo di dimora per Antonietta Rapuano e annullamento di tutti i capi di imputazione con la conseguente riammissione in libertà per Teresa Mangialetto. Queste le decisioni del Tribunale del Riesame di Napoli nell'ambito dell'inchiesta "Stupor Mundi" che, lo scorso 12 settembre, aveva portato all'arresto dell'ex sindaco di Calvi Molinaro e delle due funzionarie comunali nell'ambito di un'operazione condotta dai Carabinieri di S.Giorgio del Sannio: un provvedimento che provocò scalpore, specialmente nel piccol centro del Medio Calore sannita.
Per Molinaro, attuale consigliere di minoranza al Comune di Calvi, ma storico sindaco nel passato, arrivano i domiciliari dopo 28 giorni di detenzione. Pesanti le accuse che vanno dalla associazione a delinquere, concussione, abuso d'ufficio, turbativa di gara, lottizzazione abusiva, falso, calunnia fino alla distruzione ed occultamento di atti pubblici. Situazione diversa per le due funzionarie comunali Mangialetto e Rapuano: la prima è tornata in libertà con tanto di annullamento di tutti i capi di imputazione mentre la Rapuano sarà costretta all'obbligo di dimora nella città di Montesarchio dove risiede anche se due capi di imputazione a suo carico sono stati annullati. I tre indagati sono assistiti dagli avvocati Carmine Lombardi e Raffaele Scarinzi. Nell'interrogatorio all'indomani degli arresti, i tre, dinanzi al Gip Sergio Pezza, avevano respinto tutte le accuse.



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