Lingua dei Segni, ennesima bocciatura del Governo. Delusione anche a Benevento

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I non udenti della Campania in piazza per protestare per la mancata approvazione della lingua dei segni italiana. L’Ens regionale e le provinciali guidate dal presidente Camillo Galluccio confermano la mobilitazione dell’Ens nazionale Sordi di fronte al Parlamento e in tutte le Prefetture d’Italia che si svolgerà stamane. I sordomuti della Campania saranno radunati di fronte alle Prefetture campane. “ Vogliamo sensibilizzare le Istituzioni e l’opinione pubblica sul mancato riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana e per ottenere il rispetto della piena partecipazione e cittadinanza per le persone sorde e sordocieche – ha dichiarato Camillo Galluccio - e’ assurdo che l’Italia firmi il trattato internazionale sui diritti delle persone disabili all’ Assemblea delle Nazioni Unite e poi non riesca ad approvare un testo di legge che è stata ulteriormente sollecitata e ribadita dalla Comunità Europea che consentirebbe di garantire pari opportunità ai sordi”. Sono circa 70.000 i sordi in Italia di cui 6.000 in Campania. “Per noi sordi è fondamentale ed ormai inderogabile approvare la legge , l’unico strumento che consentirebbe di garantire l’utilizzo di strumenti e modalità di accesso all’informazione oltre che la comunicazione dei sordi con la pubblica amministrazione”. L’Ens Campania guidata dal presidente Camillo Galluccio si batte da tempo per risolvere annose questioni che determinano per la non risoluzione delle gravi discriminazioni nei confronti di chi ha solo la colpa di non poter sentire. “Viviamo una continua emergenza che sommata alle ataviche difficoltà del nostro territorio - continua il presidente Camillo Galluccio- ci rende ancora più discriminati oltre alla mancata approvazione della lis anche con l’inapplicazione dell’inserimento lavorativo come pure dell’uso di mezzi di comunicazione già in uso in molti Stati internazionali ma che in Campania ed in gran parte dell’Italia sembrano tabù”.
A Benevento la categoria aveva già protestato lo scorso 29 settembre con un flash mob organizzato dagli studenti ex studenti e docenti del corso “Interprete LIS” dell'ente di formazione “Scuola la Tecnica” di via dei Longobardi. Un evento fortemente voluto, a ridosso della Giornata Mondiale dei Sordi che si è tenuta lo scorso 27 settembre in Piemonte: "La LIS – recitava il comunicato stilato in occasione del flash mob di Benevento - non è un linguaggio mimico gestuale, è una vera e propria lingua, con la sua storia, grammatica e cultura; imparare la LIS non limita l’acquisizione della lingua vocale anzi la supporta, così come molti studi in merito ormai hanno comprovato. Si chiama Lingua dei Segni italiana e si scrive LIS non accettiamo altri acronimi o significati, la vogliamo così, come seconda lingua nazionale, in attuazione degli articoli 3 e 6 della Costituzione e in ottemperanza dalla Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, adottata dal Consiglio d'Europa a Strasburgo il 5 novembre 1992 e alle risoluzioni del Parlamento europeo del 17 giugno 1988, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee n. C187 del 18 luglio 1988, e del 18 novembre 1998, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee n. C379 del 7 dicembre 1998. La comunità dei sordi esiste in tutto il nostro Paese, in ogni regione del nostro Paese, e possiamo senza indugi definirla/definirci Comunità nazionale e/o Comunità culturale". La mancata approvazione della lingua dei segni, però, è stata accolta con forte delusione anche nel Sannio.



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