M5S. Ecco le sei proposte sull'agricoltura per far ripartire il Sannio

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M5S a Pesco SannitaM5S a Pesco Sannita

Società civile, operatori e tecnici del comparto agricolo, parlamentari, candidati e attivisti del Movimento 5 stelle, sono coloro che hanno discusso insieme, a Pesco Sannita, per affrontare le prospettive ed i ritardi dell'agricoltura sannita e della sostenibilità e sicurezza del cibo. Inoltre, tante proposte concrete per dare una svolta alla crisi che da anni attanaglia il settore.

Al dibattito, coordinato dall’agronomo Gerardo Mercurio, hanno preso parte Angelo Giangregorio in rappresentanza della Coldiretti, Vincenzo Lepore in rappresentanza della Confederazione Italiana degli Agricoltori, Serafino Ranauro presidente dell’ordine degli Agronomi di Benevento, Giovanni Rapuano imprenditore nel campo ortofrutticolo e Francesco Savoia imprenditore nel settore della zootecnia. Presenti in sala, inoltre, il sindaco di Pesco Sannita sostenitore del rilancio dell’imprenditoria agricola sul suo territorio ed una delegazione del Movimento 5 Stelle: l’eurodeputato Marco Zullo membro della commissione agricoltura europea, Massimiliano Bernini componente della commissione agricoltura Italia, il deputato irpino Carlo Sibilia componente della commissione affari esteri, Pasquale Maglione e Francesca Maio candidati consiglieri alle prossime regionali.

Il convegno, si è sviluppato in due momenti: il primo in cui i tecnici hanno esposto le criticità e le potenzialità del settore; un secondo in cui i rappresentanti del M5s hanno risposto ai quesiti posti e hanno illustrato gli interventi che stanno portando avanti per aiutare un settore che rappresenta un ‘asset’ strategico per la provincia di Benevento, la Campania e l’intera nazione.

Sia i rappresentanti di categoria che gli imprenditori hanno evidenziato quali sono gli interventi prioritari che andrebbero attivati per tutelare la qualità della produzione locale: la trasparenza dell’etichettatura; la certificazione di prodotti di qualità che non fanno uso di antibiotici, ogm, conservanti, additivi; la valorizzazione del made in Italy, uno dei brand più importanti al mondo; la sburocratizzazione di quelle che sono le normali attività di gestione e vendita; l’investimento su ricerca ed innovazione; l’utilizzo corretto e coerente dei fondi europei.

Dal canto loro i deputati del Movimento 5 Stelle hanno denunciato il peso che ha avuto l’introduzione dell’IMU sui terreni agricoli, un introito stimato di 400 milioni di euro, istituito per saldare il bonus Irpef degli 80 euro, che, ad oggi, l'unico effetto che ha avuto è stato colpire i ceti medio bassi e falcidiare le già esigue entrate comunali e che, inoltre, colpisce la nuda terra e non la sua redditività. Tassa che per il M5s va subito abolita. Intanto al Parlamento europeo, sostiene Marco Zullo, diverse misure minacciano la sostenibilità e la sicurezza del cibo, come il TTIP, l’accordo transatlantico sotto banco e senza trasparenza, su commercio e investimenti che stanno negoziando Europa e Stati Uniti. Un accordo di libero scambio tra UE ed USA che punta ad eliminare norme e leggi che regolano l’occupazione, la salute e l’ambiente andando di fatto a ledere i diritti economici, sociali e di sicurezza acquisiti in Europa nel corso dell’ultimo secolo.

Rispetto alla Campania, i candidati alla Regione del M5S, Pasquale Maglione e Francesca Maio, hanno illustrato sei precise proposte: “una task force
capace di coordinare le azioni di Regione, Stato ed Europa; una banca della terra attraverso la quale fare un censimento dei terreni non coltivati in modo da poterli mettere a disposizione dei giovani; un’azione di contrasto alla cementificazione selvaggia ed alla realizzazione di zone ASI e PIP sostenendo la riqualificazione dell’esistente; l'attuazione della legge dei distretti agricoli; investire su ricerca ed innovazione; intervenire sullo snellimento degli adempimenti burocratici, fascicolo unico, informatizzarli e renderli condivisi tra le varie amministrazioni interessate”.

“Insomma – conclude la nota stampa - una serie di interventi che vanno calati in una ottica di rilancio turistico e culturale del Sannio che contrasta in modo netto con la volontà regionale e nazionale di estrarre il petrolio nella provincia di Benevento”.



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