Manifesti abusivi, Maglione e Maio all'attacco

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I due candidati M5S Maglione e MaioI due candidati M5S Maglione e Maio

Ancora polemiche sulla pratica dei manifesti abusivi. Una nota a firma di Pasquale Maglione e Francesca Maio, candidati del Movimento 5 Stelle alle prossime Elezioni Regionali del 31 maggio, attacca profondamente le azioni illegali e i candidati.

“Come ad ogni elezione – scrivono i due candidati penta stellati - stiamo assistendo, impotenti, allo sconcio dei manifesti abusivi che, oltre a rappresentare un consumo spropositato di carta e colori nel tempo del virtuale e delle reti, deturpa la nostra città già vessata e messa al sacco dal decennio ‘pepiano’, che sicuramente sarà storicizzato come ‘famigerato’ nei tempi avvenire”.

“Ovviamente – continuano - con l’eccezione del M5S, che rispetta scrupolosamente gli spazi assegnati e si affida al volontariato degli attivisti per l’affissione, tutti gli altri partiti, non esclusi neanche quelli che dovrebbero fare della legalità la propria bandiera (è vero Francesco Zoino e Maria Iele?) imperversano su ogni superficie cittadina, tracimano sotto ponti e gallerie, insultano la memoria dei morti, coprendo annunci funebri, danneggiano attività commerciali che hanno lautamente pagato la pubblica affissione per vedere i propri prodotti ricoperti da facce ammalianti che millantano ‘generosità’ e ‘lealtà’, a proposito, a fine campagna sarebbe interessante sapere quanto il ‘generoso’ Erasmo Mortaruolo, che meglio si potrebbe definire ‘munifico’, ha speso per la propria faraonica, decariana campagna elettorale”.

“L’aspetto più surreale della vicenda – sottolineano - sono le scuse dei candidati-coccodrillo. La mano che la notte paga gruppi organizzati di attacchini, ovviamente in nero, i quali non disdegnano l’uso della minaccia nei confronti di chi mette a repentaglio il loro monopolio, di giorno inforca penna o tastiera per piangere alti lai in pubblico, rivendicando la propria buona fede. Mino Izzo e Sandra Mastella si sono già contraddistinti in questo gioco delle parti”.
“Noi – scrivono - non ci stancheremo di reclamare il rispetto della legalità a partire da questo livello elementare. Perché, ci chiediamo, chi sguazza nell’illegalità già in campagna elettorale dovrebbe rispettare o far rispettare le regole ‘dopo’? Quotidianamente ci rivolgiamo alle autorità competenti per il ripristino di questo ‘grado zero’ della convivenza civile. Continueremo a farlo, consapevoli di essere l’unica forza politica che da sempre fa della legalità la propria bandiera, la propria ragion d’essere, e non solo a chiacchiere, come testimoniano le nostre liste elettorali, a fronte di elenchi sterminati di ‘impresentabili’ candidati con Caldoro e De Luca”.
“Il dato positivo – concludono - che va sottolineato, è che i social network, funzionando benissimo da gogna mediatica, iniziano a mettere in difficoltà coloro che violano la legalità. Invitiamo, dunque, tutti i cittadini a non rassegnarsi, a scattare fotografie e denunziare alle autorità competenti, memori del monito del compianto Stéphane Hessel: L’indifferenza è il peggiore di tutti gli atteggiamenti. Comportandoci in questo modo, perdiamo una delle componenti essenziali dell’umano. Una delle sue qualità indispensabili: la capacità di indignarsi e l’impegno che ne consegue”. 



Articolo di Elezioni Regionali 2015 / Commenti