Mariani: "Sandro mi fa impazzire. Contro l'Inter scenderei in campo anche io. Salvezza? Ora ci credo ancora di piu'"

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Pedro Mariani, Foto Emozioni in retePedro Mariani, Foto Emozioni in rete

Il Quaderno.it ha raggiunto l’indimenticato 'guerriero' Pedro Mariani, il quale si è soffermato sull’ultima partita che il Benevento ha disputato contro il Crotone.

“Contro il Crotone ho visto un Benevento che ha trovato la giusta quadratura. Alcuni acquisti sono importanti, altri, invece, hanno sistemato dei reparti dove c’era bisogno di interventi. Anche quando ha perso, il Benevento lo ha fatto con onore, non con imbarazzo, come invece era accaduto in altre situazioni. Ho visto una squadra trasformata sotto l’aspetto mentale, ma c’era da aspettarselo, perché sul piano psicologico questa squadra era affranta. Bastava un niente per far sì che le squadre avversarie dilagassero. E’ un Benevento convinto, bello, tosto, che ci crede sempre. Sono arrivati giocatori importanti dalla mentalità sannita, gente che non molla mai. Vedi Sandro”.

I tre punti ottenuti contro il Crotone non vanno sottovalutati perchè “Si tratta di una vittoria ottenuta contro una squadra di sostanza – afferma Mariani - una squadra compatta, come lo sono le squadre di Zenga, un allenatore che conosco, anche se non abbiamo mai giocato insieme. Walter è uno che lavora bene, conosco i suoi metodi. Il Crotone è venuto a fare la sua partita, ma ha trovato, e non se lo aspettava, un Benevento determinato, una squadra che ci ha creduto sempre. Da un lato tutto questo lascia ben sperare, ma dall’altro mi lascia tanta rabbia perché il mio amore per questi colori è troppo forte. Avrei voluto una situazione diversa”.

E’ comunque una salvezza difficile, ma non più impossibile: “Questo è un anno che in ogni caso passerà alla storia. Arrivare in A è difficilissimo, quindi, tutti dobbiamo stare un po’ più attenti alle parole, perchè il Benevento è in A meritatamente. Questo potrebbe diventare un campionato stratosferico. Pensate cosa potrebbe succedere se questa squadra dovesse salvarsi: diventerebbe l’unica squadra al mondo, dopo i record negativi accumulati nel girone di andata, ad essere riuscita a realizzare una salvezza data per impossibile da tutti. Si creerebbe un primato mondiale assoluto. La sconfitta subìta dal Crotone è una batosta che in certe piazze si fa sentire. I punti di distacco possono sembrare tanti, ma le altre stanno andando piano, la Spal ha perso, il Verona anche. Adesso ci credo ancora di più”. “

“Sabato si deve andare a Milano con lo stesso spirito di domenica - prosegue Mariani – i calciatori devono essere consapevoli che questa Inter è in difficoltà. Non bisogna andare con l’intenzione di portare a casa un pareggio, altrimenti si rischia di prenderne 3 o 4, perché loro hanno dei calciatori che anche se giocano da sei, in ogni istante possono sempre trovare il colpo decisivo. Bisogna giocare a testa alta ma con umiltà. Credo che da qui in avanti il Benevento andrà sempre meglio, perchè è riuscito a capire come vanno gestite certe gare. In serie A la gestione della gara non è come in B o C. Ripeto, non è una gara impossibile".

Sandro è un calciatore che fa impazzire Mariani “ Sandro è nato leader. Io ho sempre detto che la grinta, la determinazione e il carisma non sono cose che si comprano. Sandro è un calciatore nato per prendere in mano le situazioni. Ha una grande personalità, a me piace da morire. Domenica mi sono soffermato sulla sua esultanza, tipica di un calciatore che ha sposato un progetto, che ama questi colori, questa gente. Ho colto anche l’esultanza di De Zerbi che è corso sul campo ad abbracciare i giocatori”.

Ecco cosa farebbe Mariani domenica contro l’Inter “Mi vestirei da calciatore ed entrerei in campo con loro. Questa partita, sono sincero, mi piacerebbe giocarla, magari a centrocampo insieme Sandro. Io le gare le preparavo in un solo modo: arrivavo al campo e se i calciatori non avevano il sangue agli occhi li facevo cancellare dalla distinta. De Zerbi è un sanguigno, conosco il carattere dei bresciani. Roberto ha anche capito che Benevento è una piazza particolare, che sa darti delle emozioni uniche. L’hanno capito in molti. Puoi andare dove vuoi, ma quello che ti trasmette questa città, questa tifoseria, è qualcosa di particolare che ha stregato anche me, ed io sono uno che di campionati e partite ne ha disputati diversi. Io faccio il tifo per questi ragazzi. A maggio spero di venire a festeggiare con tutti voi una salvezza che sarebbe qualcosa di eccezionale, che resterebbe nella storia".

Claudio Donato



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