Masiello a Vinestate: "La crisi piu' pericolosa e' la perdita del senso di comunita' "

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Masiello ColdirettiMasiello Coldiretti

"Una delle crisi più pericolose è il rischio della perdita del senso di comunità". Lo ha dichiarato il presidente di Coldiretti Benevento e vice presidente nazionale, Gennarino Masiello, durante il convegno "L'aglianico del Taburno Docg e il valore del territorio" che ha aperto l'edizione 2017 di "Vinestate" a Torrecuso. 

"Ad oggi il comparto agricolo ha acquistato una centralità essenziale per lo sviluppo del territorio - ha aggiunto Masiello - Vent'anni fa l'agricoltura veniva considerata come un settore marginale, oggi invece ci si punta per risalire la china e ridare linfa anche ad un'area economicamente poco vivace. E' chiaro che per una strategia vincente occorrono il coinvolgimento e la collaborazione di tutti gli attori, pubblici e privati (università, istituzioni pubbliche, forze dell'ordine, associazioni di categoria). Lo scorso Psr prevedeva, tra le tante opportunità, i Pif - Progetti integrati di filiera - che prendevano in considerazione l'aggregazione della filiera agroalimentare per superarne le sue principali criticità. Sono stati presentati progetti che di fatto non sono stati finanziati e quando ci si è accorti di avere a disposizioni ulteriori fondi sono state, purtroppo, finanziate solo le aree Pip che hanno portato unicamente cemento in mezzo ai campi. Ora, non possiamo permetterci di attendere la prossima programmazione della Pac 2020-2027, ma dobbiamo dar corso e creare una comunità: in primis, d'intenti. E' impensabile che le imprese e il mondo produttivo possano fare tutto da soli, serve anche l'impegno della parte pubblica".

Intervento sposato anche da Piero Mastroberardino, presidente dell'Istituto italiano del vino di qualità grandi marchi che ha chiesto "più concretezza. Se si vuole portare valore a un territorio non si può prescindere dal suo sviluppo, ma senza perdere ulteriore tempo e senza alimentare l'ennesima sagra delle occasioni perdute cui abbiamo assistito, purtroppo, negli ultimi anni".

"Il territorio diventa essenziale quando si parla di vino - ha aggiunto il presidente di Sannio Consorzio Vini, Libero Rillo - Siamo, però, di fronte a una burocrazia sempre più esasperante e allo spettro di una possibile etichetta a semaforo che rischia di penalizzare il lavoro svolto fino ad ora. Dobbiamo potenziare la nostra terra perché tutti possano beneficiare del suo valore".

"C'è la necessità di creare una filiera più strutturata - ha sostenuto il consigliere regionale e vice presidente della commissione Agricoltura, Mino Mortaruolo - e puntare su sostenibilità e formazione. Stiamo remando tutti nella stessa direzione e le associazioni di categoria, in particolare Coldiretti, stanno facendo un buon lavoro".

Anche Giuseppe Marotta, direttore del dipartimento Demm dell'Università del Sannio ha relazionato sulla necessità di creare nuove strategie di sviluppo menzionando i Pif come opportunità che aveva accompagnato i processi per creare riverberi positivi per il territorio e agire attraverso investimenti mirati. I lavori del convegno sono stati aperti da Erasmo Cutillo, sindaco di Torrecuso, moderati da Nicola De Ieso, responsabile ufficio stampa Coldiretti Campania.



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