Mensa: il comune sospende il servizio e autorizza il consumo di cibo portato da casa

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L’erogazione del servizio di refezione scolastica sarà delle scuole elementari e medie del Comune di Benevento sarà sospesa sino al 15 ottobre. Nel frattempo non sarà garantito il servizio mensa né adite le procedure per l'affidamento del servizio. Autorizzato provvisoriamente il consumo di cibo portato da casa.

E' attesa per l'11 ottobre la camera di consiglio del TAR di Napoli che dovrà decidere sul giudizio pendente sul regolamento della mensa scolastica di Benevento. Sotto giudizio il “Regolamento servizi di ristorazione scolastica”, approvato La Giunta Comunale lo scorso 10 luglio, ispirato - dichiarano da Palazzo Mosti - alla tutela della salute pubblica degli studenti laddove prevede, attraverso la consumazione, nei locali scolastici, di pasti forniti da ditte specializzate selezionate all’esito di procedure ad evidenza pubblica, il rispetto di tutte le norme sanitarie imposte dalla legge.

Il Regolamento  ha introdotto l’obbligo degli studenti di consumare, all’interno dei nei locali scolastici, solo cibi forniti dalla ditta affidataria del servizio scelta dal Comune; tale prescrizione è finalizzata unicamente a tutelare la salute degli studenti. Ma il Comune, ha accertato, nei mesi addietro, l’introduzione, nei locali scolastici, di cibi provenienti da fornitori esterni non controllati (bar, rosticcerie, ecc.) anche attraverso l’ingresso nelle scuole di personale non autorizzato.

Il Regolamento - precisa l'Amministrazione Comunale - non vieta agli studenti che osservano l'orario prolungato e che non intendono usufruire del servizio di refezione obbligatorio, di consumare il proprio pasto fuori dai locali scolastici, mediante il ritorno a casa, e di rientrare in aula al termine dell’orario del pranzo: "con la conseguenza che non vi è alcuna limitazione alla libertà privata di consumare un pasto diverso da quello proposto dalla scuola, atteso che l’obbligatorietà del servizio mensa è posto unicamente a tutela della salute pubblica degli studenti".

Con il ricorso al TAR Campania Napoli, sez. VI, alcuni genitori di studenti delle scuole elementari e medie, hanno impugnato il Regolamento, ritenuto presuntivamente illegittimo nella parte in cui vieta di consumare - nei locali adibiti alla refezione scolastica - cibi diversi da quelli forniti dalla ditta appaltatrice.

Il TAR ha sospeso l’efficacia del regolamento motivando che “sussistono i requisiti di estrema urgenza per la sospensione del regolamento nella parte che dispone il divieto “tout court” di consumare cibi diversi da quelli forniti dalla ditta appaltatrice del servizio-mensa nei locali di refezione scolastica, ferma restando la possibilità in capo ai singoli dirigenti scolastici di impartire specifiche prescrizioni di salvaguardia igienica (proporzionate e non disagevoli), per l’introduzione di alimenti esterni nelle scuole di riferimento”.

Il Comune, non ha definito la procedura di gara per l’affidamento del servizio di refezione scolastica delle scuole comunali, ritenendo di dover sospendere il servizio in attesa del giudizio del TAR; quindi, nel prende atto – a seguito dell'ordinanza del TAR - di dover autorizzare la consumazione dei pasti introdotti dagli studenti nei locali adibiti alla refezione scolastica, l'Amministrazione comunale ricorda che i singoli dirigenti scolastici dovranno impartire specifiche prescrizioni di salvaguardia igienica (proporzionate e non disagevoli), per l’introduzione di alimenti esterni nelle scuole di riferimento.

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