Migranti. Di Cerbo: "Regole certe, accoglienza dignitosa e piano di distribuzione solidale"

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Il sindaco di Dugenta Clemente Di Cerbo: il fenomeno va gestito, gli effetti incideranno per anni.

Da un lato l’obbligo di un’accoglienza dignitosa delle persone che arrivano nel nostro Paese fuggendo dalla guerra e dagli stenti, dall’altro l’impegno a garantire un basso impatto sulle comunità locali per evitare tensioni sociali, perché si tratta di un fenomeno che durerà per i prossimi anni. Il tutto attraverso una distribuzione solidale fra le comunità della provincia di Benevento. Sono queste le direttrici indicate dal sindaco di Dugenta Clemente di Cerbo rispetto all’applicazione su scala locale dell’accordo fra ministero dell’interno ed Anci per la gestione dell’emergenza migranti.

“La nostra Costituzione, che negli anni abbiamo strenuamente difeso, patrimonio di diritti e libertà – commenta Di Cerbo – ci ricorda all’art. 10 che lo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Da ciò discende il nostro obbligo all’accoglienza, un obbligo che rappresenta un dovere, uguale per tutti. Non devono esistere quindi sacche di egoismi locali che rifuggono per questioni elettorali dalle dinamiche di accoglienza. Risibili e pericolosi sono gli atteggiamenti di chi finora ha brigato per dissuadere le ipotesi di apertura di Centri per l’accoglienza, trincerandosi ad esempio dietro la non agibilità dei locali individuati”.

Secondo Di Cerbo è giunto il momento di applicare compiutamente gli accordi stipulati fra Anci e ministero dell’Interno. “Le proporzioni dell’accordo – afferma Di Cerbo sono chiarissime: 2,5 migranti ogni mille abitanti. E’ giunto il momento di applicare questo principio nella provincia sannita, ponendo un freno ad ulteriori arrivi come pure redistribuendo le presenze fra le varie comunità. Le maggiori problematiche derivano infatti dalle sproporzionate dimensioni di centri che non consentono un percorso di integrazione e che marginalizzano d’altra parte una sorta di enclave etnica con numeri troppo alti di richiedenti asilo”.

L’auspicio, conclude Di Cerbo, è quello di un coinvolgimento attivo di tutti i soggetti istituzionali interessati affinché il principio di distribuzione solidale possa esplicare appieno i propri effetti sull’intero territorio provinciale e garantire così il conseguimento dell’obiettivo di un’accoglienza equilibrata e diffusa dei migranti condivisa con il sistema degli enti locali. 



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