Migranti: perche' Msf sospende i soccorsi nel Mediterraneo

Per non essere complici del governo libico. Il gesto forte delle Ong che annunciano la sospensione della loro attività di soccorso dei migranti nel Mediterraneo è una accusa aperta fatta da un lato nei confronti della Guardia Costiera Libica che ha unilateralmente esteso la zona vietata alle loro navi, dall’altro alla scelta politica, italiana ed europea, di lasciare il destino dei migranti nelle mani di uno Stato, la Libia, privo di ogni requisito minimo d’accoglienza. “C‘è il rischio di essere chiamati da un sedicente centro di coordinamento, in Libia, a riportare le persone in Libia. Questo dal nostro punto di vista non è in linea con le norme internazionali perchè evidentemente la Libia non è un porto sicuro. E quindi potremmo essere costretti a fare questo ma non ci vogliamo trovare in questa situazione” ha spiegato il Direttore Generale di Medici Senza Frontiere Gabriele Eminente. Dopo Medici Senza Frontiere anche “Sea Eye” e “Save the Children” hanno sospeso le operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia. Le due Ong erano state tra le prime a firmare il codice di condotta messo a punto in luglio dal governo italiano in coordinamento con Francia, Germania ed Unione Europea. Msf ha salvato e dato assistenza sinora ad almeno 27.000 migranti. “Certamente questo passo avanti (o indietro) fatto dalle autorità libiche nasce anche dal messaggio implicito o esplicito che hanno ricevuto dalle istituzioni europee e anche da quelle italiane” spiega ancora Eminente facendo riferimento agli accordi sottoscritti con la Libia. La decisione delle organizzazioni non governative è arrivata in risposta alla decisione del governo di Tripoli, riconosciuto dalla comunità internazionale e guidato da Fayez al-Seraj, di creare una zona “SAR” (una zona di ricerca e soccorso) che si estenda oltre le 12 miglia nautiche delle acque territoriali libiche. Nell’annuncio non è stata specificata l’estensione della nuova area che tuttavia si potrebbe estendere fino a 180 chilometri dalla costa. Un’area all’interno della quale la Guardia Costiera libica ha spiegato che nessuna nave – in primis quelle delle Ong – potrà entrare se priva di specifica autorizzazzione da concedere caso per caso.


10:19:54 2019 stampa questo articolo


  • Convegno ISTAT sullla povertà assoluta: metodologia e misura del fenomeno. Diretta streaming
  • Meteo. Le previsioni meteorologiche di oggi 25 aprile
  • Via Crucis per pace in Ucraina. Polemiche per la scelta di Papa Francesco
  • Agricoltura. Perché la guerra in Ucraina ha gravi conseguenze sulla produzione agricola mondiale
  • Venezia. Ad "Homo Faber" in mostra i mestieri e le creazioni dell'artigianato
  • Verona. Si conclude "Vinitaly", tornata in presenza: numeri da record per il vino italiano
  • Giornata internazionale dei Baci
  • Dove si butta? Dallo scontrino al cartone della pizza: 5 errori da evitare
  • Napoli. Cosa resta del Parco dello sport di Bagnoli costato 37 milioni: rovi, ruderi e rifiuti
  • Sorpresa amara, le uova di cioccolato Kinder ritirate in Europa. Salvo il mercato italiano
  • Guerra in Ucraina. Da Kiev a Roma: la storia di Alisa, talento della danza classica
  • Internet. Cos'è un attacco informatico?
  • Come spiegare la guerra ai bambini
  • Ucraina. Nuova condanna del Papa della guerra 'bestiale e sacrilega'
  • La primavera è la stagione più felice: è scientificamente provato
  • Guerra in Ucraina. Bambini ucraini accolti a scuola nel napoletano
  • Roma. Pene ridotte agli assassini del carabiniere Cerciello Rega
  • Roma. Evasione fiscale e riciclaggio: confiscati 120 immobili a un imprenditore della logistica
  • Guerra in Ucraina. Gran parte dei leader dell'Unione europea hanno incontrato Zelensky
  • Bologna. Poliziotto salva un uomo che rischia di essere travolto dal treno nella Stazione centrale
  • Crisi energetica. Draghi: "Stanziati 16 miliardi e ridotto l'Iva al 5% sul consumo del gas"
  • Jury Chechi contro Kuliak: "La Z sul petto gesto incommentabile. Aiuterò le persone a lasciare l'Ucraina"
  • 8 marzo Giornata Internazionale della donna
  • Bellezza. I miti sulla doppia detersione a cui smettere di credere