Misericordia perde il ricorso sui livelli retributivi

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Una sentenza del Giudice del Lavoro ha riconosciuto le differenze economiche in favore di alcuni lavoratori, soddisfatti i sindacati. 

Fp Cgil, Uil Fpl e Usb hanno comunicato che è stata emessa una sentenza del Giudice del Lavoro di Benevento, “in merito ad un ricorso effettuato da alcuni lavoratori con mansioni sia da austista soccorritore che da infermiere nei confronti del datore di lavoro, Misericordia 118, per il riconoscimento dei livelli retributivi, così come stabilito anche dal capitolato di appalto per l’affidamento del servizio di emergenza sanitaria”.

“Un risultato – aggiungono le organizzazioni sindacali – estremamente importante, andavano incontro ad una perdita mensile di circa 250 euro in busta paga. Per tali motivazioni abbiamo sin da subito invitato l’Azienda a confrontarsi con il sindacato, al fine di addivenire a soluzioni valide per tutti i lavoratori, ma la Misericordia, completamente indifferente a tali richieste, non solo non ha mai aderito a tali naturali e fisiologici inviti, frutto di una corretta prassi relativa alle relazioni industriali, ma ha più volte dileggiato il ruolo del sindacato e, con esso, di tutti i lavoratori, in virtù di una presunta perfezione nello svolgimento del proprio ruolo di datore di lavoro, benchè sordo ad ogni richiesta”.

“Tanti i tentativi – hanno sottolineato Cgil, Uil e Usb – di portare all’ attenzione delle istituzioni questo tema rovente e molto caro ai lavoratori. Oggi abbiamo avuto la prova giudiziale delle nostre ragioni, rivendicate giorno dopo giorno, così come abbiamo avuto la prova che la presunzione di autosufficienza fine a se stessa da parte dell’Azienda Misericordia, oggi paga le nostre rivendicazioni, a cominciare dai lavoratori che hanno vinto questo ricorso, solo e semplicemente per vedersi riconosciuti dei diritti che a loro spettavano già prima di adire il giudice, e che l’Azienda avrebbe dovuto automaticamente riconoscere, senza il sotterfugio di guadagnare una seconda volta sulla pelle dei lavoratori, non riconoscendo loro le dovute spettanze, a fronte, soprattutto, di un più che lauto finanziamento previsto dal capitolato di appalto. Per tali motivi sin da subito apriamo a tutti gli altri lavoratori i nostri uffici legali, per garantire anche ad essi il riconoscimento di un valore che, finora, è stato loro sottratto”. 



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