Morte piccola Maria. Gli inquirenti stanno ascoltando diversi minori

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Maria Ungureanu Maria Ungureanu

Nuovi interrogatori dei Carabinieri che in queste ore stanno riascoltando alcuni minori. Il lavoro dei magistrati è teso a confrontare alcune dichiarazioni rese nei giorni successivi alla vicenda. 

Non si fermano le indagini degli inquirenti sulla morte della piccola Maria Ungureanu la bimba di 10 anni rinvenuta senza vita all’interno di una piscina il 19 giugno scorso. In queste ore accompagnati dai genitori, chi indaga, sta ascoltando nuovamente dei minori di San Salvatore Telesino anche loro furono già sentiti precedenza.

Un atto quello del sostituto procuratore Maria Scamarcio ed il procuratore reggente Giovanni Conzo volto a confrontare le tantissime dichiarazioni raccolte in questi due mesi di indagini. Sotto la lente d'ingrandimento anche le dichiarazioni rese dai giostrai, originari della Provincia di Caserta, nei giorni immediatamente successivi alla vicenda quando furono ascoltati dai Carabinieri.

Infatti, in Piazza Salvatore Pacelli dove affaccia la piscina ed il giardino del casale, in quei giorni erano sistemate le attrazioni visto che il centro telesino viveva alcuni momenti di festa in onore di Sant’Anselmo d’Aosta. Inoltre, Marius – papà della giovane vittima – alcuni giorni dopo l’accaduto a Chi l’Ha Visto? raccontò che Maria fosse possesso di un gettone delle giostre e che la sera prima – il sabato – era stato stesso lui ad accompagnarla.

Il papà, alla nota trasmissione di Rai3 raccontò anche della presenza di due giovani – a loro dire rumeni e riconosciuti tramite alcune foto – al lavoro con i giostrai. Ipotesi questa che non fu confermata dai gestori del Luna Park. Insomma, le indagini proseguono a tutto campo mentre si rimane in attesa delle analisi scientifiche su un paio di calzini ed alcuni abiti. Solo il 12 agosto scorso però, i Ris, sono ritornati al casale per repertare alcuni oggetti informatici: un computer, una fotocamera, un ipad ed dei copridivani che ora sono a disposizione degli uomini del Reparto Investigazioni Scientifiche. Sul registro degli indagati, rimangono invece i nomi di Daniel e Cristina i due fratelli di origini rumene rispettivamente di 21 e 29 anni.



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