Morte piccola Maria. Si lavora sulla posizione dell'auto di Daniel

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Daniel Petre Ciocan - Foto tratta dal profilo FacebookDaniel Petre Ciocan - Foto tratta dal profilo Facebook

Sarebbero emerse alcune discrepanze su quanto riferito da Daniel e su quanto riferito dal gps sul posizionamento dell'auto in un lasso temporale ben definito. I difensori hanno effettueranno una perizia sul dispositivo in dotazione all'auto.

Mercoledì pomeriggio sia il 21enne rumeno Daniel Ciocan che la sorella Cristina sono stati ascoltati per ore dagli inquirenti. Al termine del confronto anche la 29enne è stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di concorso in omicidio. Nel frattempo a San Salvatore Telesino, i cani molecolari continuavano – già da martedì – a setacciare la zona del casale adibito a ristorante e locale per eventi nella cui piscina è stato ritrovato il 19 giugno scorso il corpo senza vita della piccola Maria Ungureanu, 10 anni ad agosto.

Sarebbero diverse le contraddizioni emerse dal racconto fornito agli inquirenti da Daniel ma all’attenzione ci sarebbero soprattutto due aspetti. L’arco di temporale che va dalle 20.40 alle 21.05 e la posizione della sua auto. Infatti, sembrerebbe che il dispositivo Gps di cui l’auto – una Volkswagen Polo – è dotata, segnalerebbe la presenza del veicolo non sul lato destro di piazza Salvatore Pacelli dove di fronte al locale vi è un parcheggio ma sul fronte opposto ovvero sul lato in cui erano sistemate le giostre in occasione della festività di Sant’Anselmo.

Circostanza e tracciato che saranno oggetto di ulteriori riscontri infatti, i difensori dei fratelli Ciocan – gli avvocati Giuseppe Maturo e Salvatore Verrillo – hanno dato incarico ad un tecnico di verificare analizzando con un gps uguale a quello della Polo, l’esatta posizione dell’auto e mappare così il tutto. Daniel aveva raccontato che dopo aver cercato di giungere a Telese dove lo aspettava la sorella Cristina – ma senza riuscirvi – aveva accompagnato Maria dinanzi la chiesa di Santa Maria Assunta e solo in un secondo momento, via Castelvenere, riuscire a raggiungere il centro termale dove: lo aspettava la sorella. Da qui il ritorno a San Salvatore, l’auto parcheggiata, mentre i due si recano da alcuni vicini per mangiare una fetta di torta prima poi di far ritorno a Castelvenere.

25 minuti dunque, è questo il lasso di tempo finito nel mirino delle indagini. Indagini che nella prossima settimana potrebbero avvalersi dei risultati definitivi che giungeranno dai Ris e che potrebbero dare una svolta significativa al lavoro messo in piedi dalla Procura e dal procuratore Giovanni Conzo e dal sostituto Maria Scamarcio



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