Movimento lotta per la casa. Appello per Nathan, Basile chiarisce alcuni punti

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Il piccolo NathanIl piccolo Nathan

Pasquale Basile, del Movimento Lotta per la Casa di Benevento, che già qualche tempo fa lanciò l’appello in aiuto del piccolo Nathan, rivolge alcune precisazioni.

In merito alla nota pubblicata in data 22 Luglio 2015 dalla testata Ottopagine, relativa all'appello della madre del piccolo Nathan rivolto alle istituzioni per adoperarsi ad ottenere un'abitazione, il Movimento di Lotta per la Casa ritiene "estremamente necessario fare dei dovuti chiarimenti per evitare la ripetizione di spiacevoli episodi per il futuro”.

“Esprimiamo la nostra soddisfazione per il buon esito della vicenda di Nathan, per cui dal primo momento le famiglie che vivono nella scuola di San Modesto si sono attivate nel mettere in moto una macchina della solidarietà e sostenere anche economicamente la famiglia Pascucci per essere vicino al loro piccolo. Una macchina della solidarietà che dal primo ricovero di Aprile - chiarisce Basile -  ha visto il sostegno della città di Benevento che in più di un occasione ha mostrato la propria vicinanza materiale e morale. Nello stesso tempo però ci teniamo a precisare che l'appello fatto dalla famiglia Pascucci – Attanasio è frutto di una posizione personale non condivisa dal Movimento di Lotta per la Casa e dalle altre famiglie, che vivono anche esse condizioni di estremo disagio anche se non godono della stessa visibilità ottenuta dalla famiglia Pascucci.

Il Movimento di Lotta per la Casa – precisa – è un percorso collettivo e trasparente di acquisizione di un bisogno primario come quello ad un tetto, è una lotta collettiva di persone che condividono la stessa problematica e che decidono liberamente di rivendicare un diritto per se stessi e per tutte le famiglie che vivono il dramma di non poter pagare un affitto. Non esistono quindi nella nostra pratica e nella nostra idea di movimento di lotta per l'acquisizione di un bisogno specifico, corsie preferenziali o percorsi singoli ed individuali”.

La nostra lotta – scrive Basile – è sempre avvenuta con la pratica della riappropriazione diretta e mai in contrasto con i bisogni delle tante famiglie che in graduatoria generale attendono da anni una casa. I criteri che definiscono la necessità di avere un alloggio non sono discrezionali e le istituzioni non possono privilegiare situazioni specifiche a discapito di altri. I criteri di assegnazione di un alloggio sono regolamentati da una graduatoria generale e dalla futura clausola del 25% degli alloggi liberati da poter destinare alle famiglie in condizioni di particolare emergenza. Una clausola che verrà applicata nel prossimo bando integrativo alla graduatoria generale che è stato ottenuto grazie alla lotta del movimento e al sacrificio di tutte le famiglie che vivono nelle scuole e non di singoli”.

Pertanto il Movimento di Lotta per la Casa – conclude – stigmatizza l'accaduto augurandosi che non ci sarà in futuro la necessità di chiarire le nostre posizioni per spiacevoli episodi, che sia chiaro mettono principalmente in difficoltà tutte le famiglie impegnate in un percorso di lotta e che vivono ancora, da due anni, nelle scuole comunali”.



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