Nuova San Giorgio, approvato l’adeguamento del Puc e Ptcp. ‘Ancora non si è fatto nulla di concreto’

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“Quello che avevamo previsto è accaduto. A San Giorgio del Sannio l'Amministrazione Ricci ha approvato l'adeguamento del PUC al PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), documento in linea con il PUC approvato nel 2008. Il cuore del provvedimento è rappresentato dalla perequazione, strumento che serve a realizzare un interesse pubblico concreto e tangibile e di conseguenza anche un interesse privato”. Questo il commento dei consiglieri comunali del gruppo Nuova San Giorgio Giovino Carpenella ed Antonio Castaldo. “La storia della perequazione a San Giorgio del Sannio è diversa: grazie a questo strumento avremmo già dovuto veder realizzata la villa comunale, mentre ad oggi, anche in termini di progettazione, c'è solo la perimetrazione dell'area. Certo è stato acquisito il terreno, ma senza fondi per la villa e l'unico interesse ad essere realizzato resterà solo quello privato. Stessa sorte probabilmente attende altri luoghi, come il terreno nei pressi del palazzetto dello sport di Sant'Agnese sul quale s’ipotizza l'allargamento degli impianti sportivi ma manca anche solo un'ipotesi su dove trovare i fondi. La progettazione è allo studio di fattibilità e sappiamo quanti progetti si siano fermati così. Torniamo a dire – hanno continuato i due consiglieri - che sarebbe ora di smettere di utilizzare argomenti seri come la pianificazione territoriale per puro ritorno elettorale. Per non dire poi di come l'adeguamento sia stato usato anche per tentare di sanare, senza riuscirci, permessi di costruire non conformi allo strumento urbanistico adottato nel 2008. Allo stesso modo, l'approvazione del RUEC (Regolemento urbanistico edilizio comunale) non ha corretto le lacune presenti nel documento del 2008. Infine vale la pena ricordare che il provvedimento avrebbe potuto anche essere occasione per pianificare il territorio in sinergia con i Comuni limitrofi, come più volte si è detto senza mai però passare dalle parole ai fatti” – hanno concluso Carpenella e Castaldo.



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