Nuova scoperta archeologica a Sant'Agata, l'annuncio di Arcadia

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Sant'Agata de'GotiSant'Agata de'Goti

Nuova scoperta archeologia a Sant’Agata de’Goti, ad annunciarlo è Arcadia, la società pubblicitaria con sede nel capoluogo di Terra di Lavoro, attraverso il proprio blog ‘Votantonio.it’. La scoperta sarebbe avvenuta durante uno scavo privato li dove sorgeva l’antica Saticula.

“Un nuovo vaso in questi giorni è stato ritrovato nel corso di scavi privati. La zona è sempre la stessa, quella del territorio di Sant’Agata de’ Goti a nord del fiume Isclero, lì dove gli archeologici collocano sia l’antico insediamento di epoca sannita che quello di epoca romana. Il ritrovamento è avvenuto nei pressi della chiesetta di San Pietro a Romagnano. Si tratterebbe di un’olla, vaso utilizzato per la conservazione delle ceneri dei defunti, ritrovata in ottime condizioni. Un reperto probabilmente di epoca romana”.

A riportare la scoperta è il blog di Arcadia, Votantonio.it che poi precisa, “una notizia importante che rappresenta la conferma del fatto che il territorio santagatese ha ancora una sua importanza dal punto di vista archeologico. Nonostante la devastazione portata dai tombaroli che negli ultimi decenni hanno depredato l’enorme patrimonio di Sant’Agata de’ Goti”.

Arcadia, non si limita però solo a diffondere la notizia ma propone anche una riflessione tesa a difendere il patrimonio archeologico sempre più sotto attacco dai tagli imposti alla salvaguardia del patrimonio artistico, alla cultura circondata sempre più dalla nube dell’incuria, dalla decadenza e dal lavoro certosino dei tombaroli. Un appello rivolto a tutti, dagli enti locali ai cittadini.

“Le istituzioni inizino a coinvolgere la popolazione. Comunicando, incontrando e sensibilizzando i cittadini. Perché l’informazione può e deve essere un’arma contro chi invece nel silenzio deruba e distrugge. Informare i cittadini rende la popolazione attenta, cosciente e quindi la responsabilizza. Perché il problema dei tombaroli è ancora, purtroppo, di grande attualità. Solo i cittadini, responsabilizzati, possono difendere quel che resta del patrimonio archeologico di Sant’Agata de’ Goti. E anche perché la storia recente insegna che le istituzioni, in questo, hanno spesso fallito”.

Poi la domanda, sorge spontanea: “può un territorio vivere di storia e di cultura?”. La risposta che si danno è un si certo, convinto perché la “storia continua a restituire tracce di un passato che fu ricco ed importante. Come le cisterne di epoca romana e gli insediamenti abitativi dei sanniti riportati alla luce negli ultimi mesi. Ma non solo strutture e tracciati. A Sant’Agata de’ Goti fu ritrovato il celebre Ratto di Europa, il cratere scelto per rappresentare l’Italia in occasione dei 50 anni dei Trattati di Roma. E tanti altri reperti rinvenuti nel territorio dell’antica Saticula sono oggi esposti nei musei di tutto il mondo, dopo essere stati trafugati dai tombaroli e poi venduti”.



Articolo di Beni Culturali / Commenti