Nuovo Piano Ospedaliero Regionale. La Fials: "Penalizza il Sannio"

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Ospedale RummoOspedale Rummo

Dopo la pubblicazione del nuovo Piano Ospedaliero regionale diverse sono state le prese di posizione le critiche. Dopo un'attenta analisi sulla questione si espressa anche la segreteria provinciale della Fials.

La segreteria provinciale della Fials è intervenuto dopo la pubblicazione del nuovo Piano Ospedaliero della Campania mettendone in luce alcune criticità. “Abbiamo letto, in questi giorni, sulla stampa, considerazioni e opinioni da parte di autorevoli esponenti politici e aspiranti sindaci, riguardanti il Piano Ospedaliero della Regione Campania, che interessa ovviamente anche la sanità beneventana. Tra questi registriamo chi ne prende le distanze, chi lo approva ed elogia. È necessario precisare che, comunque, il piano ospedaliero, approvato dalla Regione, deve essere ancora approvato dal Ministero della Salute. Occorre inoltre evidenziare che l’Atto Aziendale del ‘Rummo’, nonostante siano trascorsi diversi mesi, ad oggi, non è stato ancora pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania, a differenza di quelli di tutte le altre Aziende Ospedaliere della Regione Campania, i quali sono stati tutti pubblicati”.

Le precisazioni in merito da parte della segreteria Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità continuano. “L’atto aziendale è sempre quello che gira da anni, cioè quello redatto dalla triade Boccalone-Di Stasio-Berruti e, quindi, secondo il parere di questa organizzazione sindacale, non solo non può essere applicato, in quanto non pubblicato sul BURC, ma anche perché non richiama leggi emanate dopo il 2014. La mancata pubblicazione, forse, potrebbe essere anche motivata proprio dagli sconvolgimenti che il piano ospedaliero regionale comporterà sull’Azienda Ospedaliera Rummo”.

Comunque, dati alla mano, la Fiasl stando a quando si legge nel nuovo Piano Ospedaliero della Campania, precisa ancora che, “nell’elenco delle 29 strutture complesse, figura, per il ‘Rummo’, anche la U.O. di Psichiatria, che nell’atto aziendale era prevista e non contabilizzata. Quindi, in prima battuta e senza particolari approfondimenti, è evidente che l’ospedale ci rimette immediatamente una struttura complessa, che quindi da 29 scendono a 28. Inoltre, viene costituita una unica Area Avellino – Benevento e mentre le altre Aree di Napoli, Caserta e Salerno guadagnano posti, l’unica Area che perde posti è Avellino – Benevento: 171 posti letto in meno”.

“Ma il dato analitico dei 171 posti letto in meno per l’area Avellino e Benevento – continua la Fials – è ancora più tragico e significativo se si analizza la qualità dei posti persi. Infatti si perderanno 283 posti letto per acuti e verranno incrementati 112 posti letto tra riabilitazione (22) e lungodegenza (90). Dal raffronto tra l’atto aziendale del “Rummo” e il piano ospedaliero regionale si evince che si perdono posti letto in quasi tutte le discipline: Medicina generale -11, Chirurgia generale – 10, Ostetricia e ginecologia – 5, Ortopedia e traumatologia – 4, Dermatologia – 4, Neurochirugia – 3, Cardiologia – 2, Chirurgia vascolare – 2, Oncologia con PL – 2, Fisiopatologia della riproduzione – 2, Terapia intensiva – 2. Perdono, quindi, posti letto la maggior parte le discipline per Acuti, mentre aumentano i posti letto di: Gastroenterologia +6, Pischiatria +6, Reumatologia +10, Lungodegenti +24”.

“La gastroenterologia – si legge ancora nel documento – attualmente non è struttura complessa, ma, ovviamente, dovrà immediatamente essere riqualificata, in quanto individuato HUB I livello della rete dell’emergenza gastroenteriche. La regione ha considerato i posti letto sugli HSP 2015 (quindi solo i posti attivati) senza sommare i posti letto chiusi per la ristrutturazione dell’art. 20, per cui ci chiediamo: 47 milioni di Euro di investimenti, che il Commissario Straordinario ha tanto pubblicizzato la scorsa settimana, che fine faranno, se questa cifra è esatta? I posti letto in ristrutturazione ex art. 20, ala pronto soccorso, saranno interrotti?”.

Secondo la Fials, “lo stesso discorso per il Presidio di Sant’Agata dei Goti, che perde posti letto, come perde posti letto il Fatebenefratelli. Tutta la provincia di Benevento perde 61 posti letto per Acuti. Il Presidio di Sant’Agata dei Goti avrà, secondo il piano ospedaliero, solo 3 Dirigenti di Struttura Complessa, sulle 5 strutture mediche ospedaliere individuate dallo stesso piano ospedaliero; se si considera che per le ASL vengono contabilizzati nel computo anche dirigenti amministrativi, tecnici e professionali, oltre la Direzione Sanitaria di Presidio, non si capisce chi potrà avere incarichi e come si riuscirà a tenere il presidio funzionante. Il Fatebenefratelli, valvola di sfogo del ‘Rummo’ e sede di grandi professionalità, ha subito un taglio di 36 posti su 239, un danno gravissimo per la sanità della provincia di Benevento e per la stessa sopravvivenza della struttura. Tutta la provincia è stata mortificata anche nella scelta delle reti; quindi la provincia di Benevento dipenderà dagli Ospedali di Avellino, Caserta, e Napoli per quasi tutte le branche, esclusa qualche eccezione”.

E conclude. “Il piano precisa che le centrali operative 118 ‘sono così programmate: COT Avellino – Benevento’; è ovvio pensare che sarà allocato presso la provincia più grande, che non è Benevento. Ovviamente tutta questa riduzione di posti letto porta anche ad una riduzione di risorse economiche per le aziende ed ospedali. Tramutare gli acuti in lungodegenti, codice 60, comporta il passaggio della contabilizzazione degli acuti da DRG a giornate di degenza, con un limite massimo di 60 giorni, da cui opera una decurtazione alla già scarsa diaria. Tutto questo in una regione che sta facendo gestire la sanità da commissari, senza obiettivi valutabili, da 18 mesi, una regione in attesa di un bando per la nomina a direttori generali ancora da pubblicare. Tutto questo mentre ci avviamo al primo anno della gestione De Luca, che, almeno in sanità, ha indubbiamente manifestato una certezza: penalizzare il Sannio. Questa organizzazione sindacale, spera che il piano venga respinto dal Ministero, in modo che venga rivisto tutto il piano ospedaliero e si possa trovare una più equa distribuzione di posti letto e risorse, con l’auspicio che si possa finalmente arrivare alla fine del tunnel dei Commissariamenti”.



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