Parisi: "Le elezioni sono prossime e il vento soffia a favore del centro-destra"

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Parisi a Benevento Parisi a Benevento

Toni pacati, ma decisi per Stefano Parisi che, presso il President Hotel di Benevento, ha presentato il nuovo movimento politico “Energie per l’Italia”. A sostenerlo la giornalista Lucia De Nisi. Ha moderato l’intervento Pierluigi Melillo, direttore di OttoChannel TV.

Il nuovo movimento si propone di raccogliere le anime liberali vaganti, quelle cattoliche e laiche di "un centro destra che ha perso la sua originale connotazione e vocazione a causa dei tanti leader voltagabbana". Ne cita uno per tutti: Angelino Alfano, che rincorrendo posizioni personali avrebbe, secondo l’ex Direttore Generale di Confindustria, tradito il senso profondo della leadership di cui era a capo.

Parisi afferma che per ripartire l’Italia non ha più bisogno di capipopolo, ma del popolo stesso. “Occorrono persone serie, motivate, dotate di onestà intellettuale” capaci, lascia intendere, di cambiare la rotta della nave Italia, destinata altrimenti ad arenarsi a causa della pesante zavorra, caricata nei porti dell’incompetenza, dell’ambiguità e della ricerca del successo personale dei leader che si sono avvicendati negli ultimi trent’anni.

Nuove forze ed un rinnovato impegno vanno ritrovati nelle risorse umane delle realtà locali, nelle associazioni, nei consessi civici dei Comuni. Riguardo al Sud sostiene che “la politica sa bene che se riparte il Mezzogiorno riparte l’Italia Intera”. Anche Benevento, secondo l’ex candidato al Comune di Milano, può e deve recuperare la sua centralità rispetto alla regione Campania e ai programmi di sviluppo previsti dall’amministrazione regionale.

La carta vincente è la valorizzazione dei territori, delle vocazioni turistiche ed enogastronomiche. “La ripresa non passa dagli ottanta euro elargiti da Renzi”, risorsa che, sottolinea il neoleader, avrebbe dovuto, invece, confluire nel crogiuolo più ampio delle risorse finanziarie destinate allo sviluppo economico del Paese. Indica nella deburocratizzazione e nella massiccia decontribuzione la soluzione per la ripresa, insieme ad investimenti infrastrutturali e ad un differenziale fiscale tra il Nord e il Sud.

Riconosce l’esistenza di tanti capaci imprenditori delle nostre aree che, “se portati in Germania o in Austria saprebbero mettersi in luce, perché le condizioni ambientali sono diverse in altre parti d’Europa. “All’Italia servono lungimiranza e competenze in politica”, sottolinea. Poi aggiunge che la rottamazione non è la via; lo sono invece la valorizzazione delle esperienze acquisite nel corso della vita professionale di gente specchiata, il rigore morale e la generosità operativa. Ricostruire la qualità della politica è centrale anche per la ricostruzione dell’unità valoriale del popolo italiano.

L’invito è a recuperare l’identità culturale del nostro popolo, messa in crisi dall’accoglienza selvaggia e priva di una visione dell’attuale governo. Riporta dati allarmanti affermando che nel 2050 la popolazione africana avrà surclassato quella italiana. “La sinistra ipocrita che smista i migranti fa pressione sociale su aree già soggette a degrado”, denuncia. “Aiutiamoli a casa loro ha un senso”, dice, “se intendiamo sostenere la loro stabilità politica, sociale ed economica e se il nostro Sud, emancipato ed economicamente rafforzato, possa essere il Nord di riferimento per i Paesi da cui provengono i tanti disperati”.

Nel frattempo la neonata forza politica propone il recupero della sicurezza delle nostre città e dei soggetti più deboli e lo fa attraverso la richiesta di maggiore rispetto delle nostre radici storico-culturali e di un più capillare sistema di controllo, che si avvalga di una modifica del sistema giudiziario, che attualmente non fornisce certezza della pena. Parisi, nel denunciare il degrado delle nostre città, rileva l’esistenza di una falla anche nel coordinamento delle forze dell’ordine, soggetto a problemi di contrapposizione e di accavallamento di ruoli. Tecnologia e intelligence, intesa come capacità di prevenzione, sono tra le misure che il suo partito intende adottare.

L’appello finale del neo-leader per le prossime elezioni è di non lasciare l’Italia ai populisti del M5S o a Renzi, che “sta innegabilmente lavorando, ma con effetti disastrosi”. Alla destra, divisa in mille rivoli e vittima del suo stesso immobilismo, augura di ritrovare una vision comune per affrontare le nuove sfide e colmare i tanti vuoti lasciati da anni di incongruenza politica.

Sonia Caputo



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