PD Alto Sannio, incontro sulle Comunità montane

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Si terrà alle ore 18 di domani, sabato 5 aprile, presso l’aula consiliare di Colle Sannita, il convegno-dibattito: “Comunità Montane, Abolizione o Rilancio?”. All'incontro, moderato da Gianfranco D'Agostino, coordinatore circolo PD di Colle Sannita, saluteranno Giovanni Cacciano, Coordinatore PD Alto Sannio e Vice Segretario Provinciale ed Erasmo Mortaruolo Segretario Provinciale PD. Interverranno: Giuseppe Ruggiero, vicesindaco di Foiano; Carlo Petriella Sindaco di Circello; Giulia Abbate e Rosetta D'Amelio Consiglieri del PD in Regione Campania e Raffaele Topo, Capogruppo PD al Consiglio regionale della Campania. Concluderà i lavori l'on. Umberto Del Basso De Caro Sottosegretario di Stato Infrastrutture e Trasporti.
“L’iniziativa del PD Alto Sannio, organizzata dal circolo Democratico Sandro Pertini di Colle Sannita, - afferma il coordinatore PD Alto Sannio Giovanni Cacciano - vuole rappresentare un momento di approfondimento franco, sereno, ma scevro da populismi e facili stereotipi, riguardo la politica della montagna, la manutenzione del territorio ed il ruolo delle aree interne, viste come fisiologicamente complementari di quelle costiere. Affrontare il problema alla sua radice politica, evidenziare le responsabilità circa le scelte compiute e quelle da compiere, individuare il nocciolo razionale all’interno del guscio mistico-propagandistico, immaginare soluzioni sostenibili nel tempo, questi dovrebbero essere i punti qualificanti la missione e l’azione di una classe dirigente degna di questo nome. Le domande da porsi sono nette, tagliate dallo scatto delle forbici della ragione fattuale: 'È ancora possibile un ruolo per le comunità montane? - si chiede Cacciano -. Esiste una credibile alternativa? O la soppressione di questi enti, costituenti lo statuto regionale, è solo l’ultimo tassello di un ampio disegno politico che vuole concentrare tutte le risorse disponibili su Napoli e le aree costiere?'. I fatti occorsi in questi quattro anni di governo Caldoro, dalla cosiddetta riorganizzazione dei trasporti alla programmazione delle grandi opere, senza dimenticare società regionali per l’antincendio boschivo, - spiega - lasciano, a nostro avviso, pochissimi dubbi. Le vittime sacrificali sono le aree interne. D’altro canto, se così non fosse, rispetto all’esempio degli enti montani, da riorganizzare o magari da chiudere, la Regione avrebbe immaginato soluzioni alternative provvedendo ad allocare quelle risorse necessarie affinché la politica delle aree montane, la necessaria e costante manutenzione di quei territori, forma lungimirante di investimento atta a prevenirne disastri e calamità, non fosse soltanto un vacuo esercizio retorico da sciorinare nei dibattiti o sui media”. Da qui le conclusioni di Giovanni cacciano: “Pertanto, urge una inversione di rotta che metta al centro, con pari dignità, ogni angolo ed ogni cittadino della nostra regione. Solo il Partito Democratico, a nostro avviso, può riannodare le fila di una politica regionale in grado di mettere insieme le esigenze di aree e territori diversi declinandole come fattori competitivi di una nuova stagione di sviluppo”.



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