PDL Benevento, l'area De Girolamo attacca Pepe e Damiano. Stoccate ai viespoliani

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Nostro servizio - 'La Politica al centro della Città' è stato il tema dell’incontro di questa mattina presso la sede provinciale del Popolo della Libertà in Via Flora a Benevento. Hanno partecipato il vicecoordinatore provinciale vicario, Roberto Capezzone, il consigliere comunale e componente del coordinamento provinciale, Luigi Bocchino, i vice capogruppo al Comune di Benevento Costanzo Di Pietro e Antonio Reale e il vice coordinatore comunale, Enzo Lauro. L’occasione è stata colta in particolare per esprimere diverse critiche nei confronti dell’Amministrazione in carica, guidata da Fausto Pepe, reo secondo i pidiellini di non aver realizzato lo sviluppo della città annunciato durante la sua campagna elettorale. UN cenno anche alle divisioni interne al PDL a Palazzo Mosti.

L’intervento più lungo e articolato è stato affidato a Roberto Capezzone che, tra l’altro, ha attaccato soprattutto l’azione svolta dall’assessore alle Opere Pubbliche del Comune di Benevento, Aldo Damiano. Sui progetti della Spina Verde e della riqualificazione del Rione Ferrovia, infatti, ci sarebbero, a suo avviso, errori nei documenti. Ciò, a parere di Capezzone, ne inficia la credibilità e dimostra che a interessare non è lo sviluppo, ma la gestione dell’appalto.

Capezzone ha sottolineato, come una sorta di avvertimento agli altri consiglieri comuali beneventani del suo partito, di trovarsi nell’unico luogo, la sede del partito in Via Flora, dal quale può partire una riflessione che riguardi sia questioni politiche che aspetti della vicenda amministrativa di Benevento. “Non possiamo immaginare – ha affermato il coordinatore vicario - che ci siano luoghi ‘altri’, ‘alternativi’ o ‘concorrenti’”.

Capezzone è poi subito passato a esprimere le sue considerazioni in merito all’Amministrazione guidata da Fausto Pepe: “Il sindaco non ha più una maggioranza politica perché i conflitti e gli scontri sono all’ordine del giorno. Ciò genera l’ingovernabilità della città dal punto di vista delle grandi questioni. Un esempio è il caos conclamato in cui versano i Vigili Urbani che non sono in grado di svolgere le loro funzioni essenziali, perché c’è un’incapacità di determinare una dirigenza e una direttiva in tale settore.

Parliamo poi del grande tema di cui Fausto Pepe aveva fatto il suo cavallo di battaglia, ossia il Puc (Piano Urbanistico Comunale). La Piattaforma logistica (da creare in Contrada Olivola, NDR) è stata portata avanti dal sindaco come qualcosa che doveva cambiare il destino della città, ma l’Ikea ha ritirato la propria manifestazione d’interesse. Un po’ tutti parlano di sviluppo. C’è anche chi pensa di poter risolvere tale questione con l’Agenzia unica per lo sviluppo (è la proposte del sottosegretario del Governo Berlusconi, Pasquale Viespoli, pure del PDL, NDR), ma sul punto non si è espresso né il presidente della Provincia, Aniello Cimitile, né il primo cittadino di Benevento".

Il vero volano per lo sviluppo di questa città, secondo Capezzone, è una politica per gli investimenti e per l’occupazione "che oggi non c’è. La si dovrebbe portare avanti individuando, in primo luogo, la suddivisione dei suoli e delle aree e, quindi, con una visione strategica sul Puc. Su quest’ultimo tema, però, si inseriscono, da parte della Regione Campania, osservazioni che riguardano i suoli con destinazione ‘D’ (per attività produttive e commerciali), di cui ha già parlato l’associazione Altrabenevento in materia di questioni ambientali.

Io voglio valutarne un altro aspetto: se deve essere rimodulata la zoonizzazione dell’area D in relazione al piano di sviluppo delle attività industriali va, a ‘farsi benedire’ tutto l’impianto che ha visto nei 460 ettari di Contrada Olivola e Roseto un’indicazione dell’attuale Amministrazione come il luogo in cui doveva sorgere il polo dello sviluppo e della crescita. Ebbene, non può più essere così”.

Altro aspetto su cui Capezzone si è soffermato è stato quello delle opere pubbliche, in particolare la Spina Verde al Rione Libertà, e i lavori di riqualificazione del Rione Ferrovia. “Da una relazione generale per il Rione Ferrovia – ha dichiarato l’esponente del Pdl - si parla di ‘un edificio rivestito in mattoni al Rione Libertà’. Com’è possibile che la testata faccia riferimento a un progetto e il contenuto a un altro? Ciò conferma due cose: il progetto esecutivo della Spina Verde non è tale, perché non c’è un approfondimento, né un'analisi del contesto urbano. Il copia e incolla che è stato fatto dimostra, inoltre, che si tratta di progetto non cantierabile.

Ma le sorprese non sono finite...i disciplinari di gara di Spina Verde e Rione Ferrovia sono uguali con un riferimento a un miglioramento degli edifici pubblici di 15 punti, su entrambi. L’unica struttura che io conosco al Rione Ferrovia è quella dell’ex Manifattura Tabacchi. Tutto questo inficia fortemente la credibilità delle progettazioni e dimostra che l’obiettivo non è la riqualificazione di tali aree della città, ma la gestione dell’appalto. Stiano ben certi, però, che noi vigileremo su questa vicenda”.

A prendere la parola subito dopo è stato Luigi Bocchino in quale ha sottolineato la necessità di discutere dei reali problemi della città. “Il Popolo della Libertà – ha detto - rappresenta a Benevento più di un elettore su quattro e il partito ha, dunque, il dovere di rappresentarli e dare loro una prospettiva politica. Altro aspetto fondamentale, inoltre, è la serietà nello svolgimento della politica stessa, facendo in modo che essa riacquisti la sua centralità. In questo senso bisogna non solo predicare, ma dare anche degli esempi e il Pdl dovrà essere costituito da nuovi soggetti che vorranno partecipare alla stagione politica del prossimo anno. Anche questo è il nostro ruolo: accompagnare i giovani in tale percorso”.

“A Benevento – ha aggiunto Bocchino -, ci sono tante occasioni che hanno generato un interesse univoco da parte della maggioranza e dell’opposizione come, per fare qualche esempio, lo Studio di trasformazione del Rione Ferrovia e la costituzione di un'aviosuperficie che possa assumere un ruolo e una valenza regionale. Bisogna, per tutti questi motivi, istituire una forte coalizione e avviare da settembre un confronto aperto con l’intera città”. Un ultimo cenno il consigliere comunale lo rivolge alla necessità di istituzionalizzare le diverse forme di partecipazione create come i Comitati di Quartiere che “altrimenti rischiano di divenire solo un momento di sostegno per le diverse Amministrazioni in carica”.

Quello che l’Amministrazione Pepe sta attraversano, secondo Costanzo Di Pietro, è un ‘semestre bianco’, “una fase di limbo per cui tutte le azioni dei prossimi sei mesi saranno finalizzate alle elezioni comunali. Per il centrosinistra è venuto meno l’unico collante: la prospettiva di mantenimento del potere. Ora, infatti, iniziano a esserci frizioni al suo interno e proprio ora ci saranno i maggiori danni per la città.

Bisogna, dunque, tenere alta la guardia. Anche la questione del federalismo fiscale dovrà essere approcciata nel modo migliore soprattutto per la possibilità che darà della vendita dei beni demaniali. Infine, dovrà essere fatta una verifica dei conti per non trovarci nella stessa condizione Bassolino – Caldoro. A oggi, molti sono i debiti fuori bilancio di cui bisogna prendere contezza”.

Anche Reale ha incalzato il governo cittadino sostenendo che il suo agire non è nell’interesse della città. “Hanno costruito – ha affermato - la loro fortuna su un ‘programma-menzogna’ di cui nulla ad oggi è stato realizzato. Anche opere pubbliche che siano interamente frutto delle loro idee io non ne vedo. Ciò che hanno saputo fare è stato aumentare le tasse ai cittadini e sperperare le risorse senza saper approfittare dei fondi europei”.

La parola è, infine, stata presa da Enzo Lauro che ha preferito non esprimere alcuna dichiarazione polemica, ma solo sottolineare che collegandosi “all’idea di rinnovamento portata avanti da Nunzia De Girolamo (coordinatrice provinciale del Pdl, NDR), le prossime elezioni vedranno protagoniste una lista di soli giovani”.

Alla conferenza stampa, come prevedibile, non erano presenti i dieci consiglieri  comunali beneventani (Sandro D'Alessandro, Nicola Boccalone, Nazzareno Orlando, Gianfranco Ucci, Alessandro Consales, Mario Pasquariello, Antonio Capuano, Fernando Petrucciano, Ettore Martini, Luigi De Minico) esponenti dell’altra ala del Pdl, guidata da Viespoli. Capezzone ha confermato di non averli invitati, ma a suo dire non ce ne sarebbe stato bisogno perché la porta è sempre aperta. Un parere sulla frattura interna l’ha però voluto esprime Luigi Bocchino: “Sono rimasto impressionato del comunicato che è stato fatto dall’associazione ‘Parliamone’ di cui è rappresentante Nazzareno Orlando, capogruppo del Pdl al Comune in cui afferma di voler costruire una nuova città contro i partiti e la politica insieme a Futuridea il cui presidente (Carmine Nardone, NDR) un mese fa stava contro di noi alle elezioni regionali. E’ una contraddizione che rischia di non far capire più nulla al cittadino”.

“Da parte nostra – ha concluso Capezzone – non c’è mai stata alcuna azione tesa all’emarginazione. C’è invece quasi una ricerca di autoemarginazione perché alcuni componenti del partito non partecipano, nel luogo deputato al confronto, alla formazione di un progetto politico. E’ il classico arroccarsi nella torre d’avorio. Questa storia è diventata davvero spiacevole e stucchevole”.
Grazia Palmieri






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