Pesco Sannita. Parroco chiude la chiesa e i fedeli recitano il rosario all'aperto

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Nonostante le porte sbarrate i fedeli si sono ritrovati dinanzi la chiesetta per omaggiare la Madonna delle Grazie con un cero e la recita del rosario, sull’episodio è intervenuto anche il sindaco del centro sannita.

“Singolare situazione a Pesco Sannita, nello specifico alla C.da Monteleone dove sorge una chiesetta dedicata alla Madonna delle Grazie, dove proprio in occasione della festività in onore dalla Madonna, il parroco, incurante delle richieste della collettività locale, ha rifiutato di aprirla per consentire ai devoti di rivolgere qualche preghiera alla Madonna, omaggiarla con qualche fiore e qualche cero. Di fronte a tale rifiuto e all’inevitabile malcontento, una piccola folla di fedeli si è radunata spontaneamente davanti la Chiesetta per recitare qualche preghiera, accendere lumini, ecc. con consequenziale risentimento di chi avversa l’apertura della chiesa tanto che sono dovute intervenire le forze dell’ordine”.



A rendere nota la vicenda è Antonio Michele, sindaco di Pesco Sannita che prosegue. “Quanto successo è solo l’epilogo di un malcontento che viene da lontano, in quanto già da alcuni mesi il parroco ha inteso chiudere la chiesa al pubblico sospendendo tutte le funzioni religiose che periodicamente venivano svolte, tanto che anche durante il mese di maggio, periodo nel quale da tradizione i fedeli si riunivano per recitare il rosario, gli stessi sono stati costretti a riunirsi in un locale pubblico”.

La contrada Monteleone presenta una densità abitativa piuttosto consistente tanto da costituire circa un quarto dell’intera popolazione residente, “proprio per tale motivo – sottolinea il sindaco – nei primi anni 80 su iniziativa dell’allora parroco Don Nicola D’Addona e grazie al contributo di tutta la popolazione veniva edificata questa struttura che ha rappresentato negli anni a venire punto di incontro e di riferimento non solo per le famiglie residenti ma anche per quelle dei comuni limitrofi”.

“Si è creata una situazione davvero tragicomica – spiega ancora il primo cittadino – che fa male a tutta la collettività e ad oggi a nulla sono valsi i tentativi di stemperare gli animi e ritrovare il giusto clima di coesione sociale e armonia fondamentali per una comunità come la nostra. I malumori ormai sono ampiamente diffusi e coinvolgono l’intera comunità in quanto a quello di località Monteleone si associano una serie di altri episodi, non ultimo quello dello scioglimento del comitato festa in onore di S. Nicola (patrono di Pesco) che da decenni portava avanti le manifestazioni civili e religiose in onore del Santo patrono”.

“Ci si trova davanti ad una chiesa che esclude anziché includere – tuona puoi Antonio Michele – lontana dai giovani, dalle associazioni, poco frequentata dalla collettività che in buona parte partecipa alle attività religiose dei paesi limitrofi. Le parole e le azioni di Papa Francesco non trovano spazio nella nostra comunità. Questo è un danno enorme che non possiamo permetterci. Dobbiamo lavorare tutti in direzione della crescita e dell’armonizzazione sociale”.

Poi conclude. “Sono fermamente intenzionato a porre in essere tutte le azioni opportune e necessarie affinché si possa andare in questa direzione e mi auguro che anche chi fino ad oggi è stato sordo e cieco di fronte a tali evidenze trovi la voglia e la forza di rendersi parte attiva e propositiva mettendo da parte ogni forma di egoismo e di rifiuto del confronto”.



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